Fonte: Gazzetta del sud – Edizione online
La Calabria secondo l’associazione Avviso Pubblico – nata nel 1996 per riunire le amministrazioni che si impegnano a promuovere la cultura della legalità – è la prima regione d’Italia per incidenza del numero di intimidazioni in rapporto alla popolazione. Non sfugge alla regola il litorale tirrenico del cosentino. Lo spaccato che emerge è il corollario delle difficoltà che gli amministratori attraversano nella punta dello stivale della Penisola italiana. Dal 2000 ad oggi c’è stato almeno un “avvertimento” agli amministratori che hanno retto il Comune di Paola. Due bossoli di fucile furono recapitati al vicesindaco Emira Ciodaro nel 2000. Anche Roberto Perrotta sull’autovettura della moglie nel 2007 trovò un proiettile. Verbali e reiterate le minacce invece quelle proferite a Basilio Ferrari nel 2015 (che ha poi subito anche una rapina in casa nel 2019), e infine a Giovanni Politano destinatario di un macabro bigliettino affisso alla porta del Comune.
Nel comprensorio gli episodi ai danni degli amministratori si susseguono con cadenza preoccupante. Nel 2013 sono stati abbattuti gli alberi attorno alla casa in montagna dell’allora sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo, provocando gravi danni alla struttura. Era stato da poco dichiarato il dissesto. Le minacce di morte nel gennaio del 2020 hanno interessato anche il primo cittadino di Diamante, Ernesto Magorno. Il suo vicesindaco Pino Pascale sempre lo stesso anno era stato intimidito con una pistola. Mentre nel settembre del 2022 un incendio ha distrutto l’autovettura del primo cittadino di Falconara Albanese, Antonio Candreva. È comunque a Cetraro che le istituzioni sono state spesso messe sotto tiro. Nell’ottobre del 2021 un involucro sospetto è stato rinvenuto sotto l’autovettura dell’ex consigliere regionale Giuseppe Aieta. Sempre Aieta quando era sindaco nel 2014 ricevette una lettera con proiettili e minacce di morte. E qualche giorno dopo un incendio – al termine del consiglio comunale sull’ordine pubblico in paese – distrusse sei auto e ne danneggiò altrettante. Il messaggio sottinteso? La ndrangheta non aveva gradito il coraggio degli amministratori. Il 20 luglio 2017 un consigliere comunale di maggioranza di Santa Maria del Cedro ha ricevuto minacce da ignoti attraverso una lettera minatoria. “Farai la fine di Angelo Calvano”. Chi ha scritto quella frase ha utilizzato la figura di Calvano, il 57enne della frazione di Marcellina, noto come “Angelino il sindaco”, scomparso il 30 agosto 2016. Di lui, da allora, non si hanno più notizie. Andando più a ritroso nel tempo, nel 2014, proiettili calibro nove sono giunti al sindaco Monica Sabatino, al vicesindaco e a un consigliere comunale con delega al personale di Amantea.