Di Martino Ciano. Radio Digiesse
Invalido dal 2005, con una pensione mensile di 300 euro al mese. Ha un’esenzione ticket, la 048, ma spesso e volentieri, a causa dei tempi di attesa lunghi ed estenuanti, deve rivolgersi alla sanità privata e pagare. Come sempre accade, da una patologia ne scaturisce un’altra; alle medicine e alle analisi garantite dal pubblico, se ne aggiungono altre che invece si possono fare solo “privatamente” e vanno pagate di tasca propria. Quella che vi raccontiamo è la storia di una persona che risiede a Praia a Mare che di Ospedali, di Laboratori analisi e di Strutture convenzionate e non ne ha girati tanti in questi 18 anni. Nel corso del tempo non ha visto margini di miglioramento nella sanità calabrese. Ha scritto a dirigenti, politici e ultimamente ha lasciato un “messaggio” anche sulla nuova piattaforma Sanibook Regione Calabria, lanciata qualche settimana fa con toni entusiastici dal presidente della Regione nonché Commissario alla Sanità calabrese, Roberto Occhiuto. Le risposte ricevute sono state poche e, dopo l’indignazione, c’è stato il silenzio.Ci racconta di come sia “umiliante” fare la fila per il ticket e doversi scusare con gli altri per “aver avuto la possibilità di scavalcarla”. Forse, una “corsia ad hoc” risolverebbe anche momenti del genere.“Non parlo solo per me – ci ha detto – ma per tutti coloro che ogni giorno vivono in questa condizione. Avere una disabilità rende tutto più difficile, poi quando ci si trova a lottare con un sistema sanitario come quello calabrese, ci si sente abbandonati”. Nel corso della nostra conversazione, però, una domanda ci pone in continuazione e, logicamente, non possiamo rispondere noi, ma chi di competenza: perché nella sanità privata tutto è veloce e funzionante?
Restiamo in attesa di una risposta.