“Silenzio assordante intorno al Porto di Diamante”. Il movimento politico AttivaMente fa un sunto della situazione, ma finora non ci sono novità. “Oggi – si legge nella nota – non ci giungono più notizie anche dopo il Bando per una nuova ulteriore progettazione, scaduto ormai il 7 dicembre 2022 ed intanto abbiamo perso l’occasione di avere 6 milioni di euro per il rifacimento della Rete Idrica a valere sui fondi CIPE coesione sociale, avendo preferito chiederli sulla messa in sicurezza dell’area portuale ma senza esito perché non si aveva e non si ha un progetto esecutivo”.
Il comunicato stampa di AttivaMente
Sembrava affiorare tempo fa qualche buona intenzione, forse pure qualche idea-progettuale, se pur probabilmente “vintage”, sulla ingarbugliata vicenda del porto di Diamante.
Oggi non ci giungono più notizie anche dopo il Bando per una nuova ulteriore progettazione, scaduto ormai il 7 dicembre 2022 ed intanto abbiamo perso l’occasione di avere 6 milioni di euro per il rifacimento della Rete Idrica a valere sui fondi CIPE coesione sociale, avendo preferito chiederli sulla messa in sicurezza dell’area portuale ma senza esito perché non si aveva e non si ha un progetto esecutivo.
Di certo al momento c’è che, da un lato è stata notificata dalla Regione la revoca del contratto al Concessionario e dall’altro, è stata inoltrata una istanza di rescissione contrattuale con richiesta di risarcimento in danno da parte del Concessionario alla Regione.
Entrambe, in concorso, sembrerebbero avviare un “contenzioso” tra le parti, che risulterebbe pregiudizievole ad una ipotetica riconsegna dell’area e che condiziona, gioco forza, l’avvio di altra iniziativa finalizzata alla realizzazione dell’opera, qualunque essa possa essere.
Se si vuole ripartire ed ancora realizzare un porto per Diamante si dovrà partire necessariamente da questo stato di fatto. Qualunque altro tentativo andrebbe solamente a costituire elemento di complicazione, potenzialmente anche dannoso per l’Ente incrementando lo stallo amministrativo e realizzativo dell’infrastruttura, dissolvendo il sogno che ha da sempre accomunato e non diviso la cittadinanza.
In questo scenario dobbiamo registrare il silenzio assordante dell’amministrazione in carica, le cui priorità evidentemente sono altre visto il ripetersi di iniziative auto referenziali che non producono alcun effetto benefico sulla collettività.
Amministrazione che sul tema aveva esordito nel 2019 scendendo nell’area portuale con la fascia tricolore e nominando un consigliere con delega al Porto che raramente ha fornito aggiornamenti sulla questione.
Poi è calato il silenzio per nascondere fallimenti in sequenza: promesse a destra e a manca di affidamento provvisorio dell’area portuale, finanziamento di 6 milioni praticamente perso, area portuale sempre più degradata e rinuncia alla miglioria dei servizi essenziali (rete idrica in primis) di cui beneficeranno invece tutti i comuni limitrofi.
Silenzio che si estende a diversi atti amministrativi, assunti in barba alle regole per favorire iniziative private, atti che aumentano progressivamente con l’approssimarsi della scadenza del mandato.
I cittadini di Diamante non si fanno abbindolare dalle apparenze e chiedono e meritano una Amministrazione meno disinvolta e più attenta al bene comune