“Stiamo lavorando per creare una coalizione politica di centrosinistra e non un cartello elettorale eterogeneo perché riteniamo che solo attraverso il dialogo tra forze appartenenti ad una stessa area si possa costruire una proposta alternativa credibile, improntata alla comunanza di valori e principi per affrontare la grave crisi sociale, economica e culturale, ereditata dell’amministrazione uscente.

Negli ultimi mesi abbiamo subito silenziosamente gli attacchi delle forze consiliari ed extraconsiliari che si ergevano a paladine dell’opposizione e abbiamo deciso di non replicare, consapevoli che il tempo avrebbe dato tutte le risposte, e così è stato.

Con il Consiglio Comunale del 07.03, indetto per l’elezione del Presidente dei Collegi dei Revisori, è stato certificato che il numero legale per la validità della seduta (minimo 9 consiglieri) è stato garantito dai consiglieri dell’ormai ex opposizione Falbo e Anselmucci (Progetto Democratico), Ferrari e Lo Gatto (Forza Italia). Presenti inoltre i consiglieri dell’ex maggioranza Aloia, D’Andrea, Grupillo, Mirafiori, Ollio e Serranò (Presidente del Consiglio).

Il Consigliere di RBC, Francesco Giglio, si è allontanato prima delle operazioni di voto e nonostante la sua assenza sono rimasti dieci consiglieri che hanno preso parte all’elezione insieme al sindaco.

Il nuovo Presidente del Collegio dei Revisori è stato eletto con dieci voti, quasi all’unanimità dei votanti, con una sola scheda bianca allo scrutinio.

RBC, unica forza di opposizione rimasta, nello spirito costruttivo che ha sempre caratterizzato il suo agire, ha preso parte alla seduta unicamente per evidenziare la mancanza di un requisito, a nostro parere, indispensabile ai fini della validità della procedura di elezione, abbandonando immediatamente dopo l’aula.

In sostanza, come disposto dalla Prefettura, e confermato dalla segretaria comunale, tutti i candidati alla carica di presidente presenti nell’elenco dei revisori predisposto (436 nominativi) avrebbero dovuto produrre un’attestazione che certificasse l’assenza di incompatibilità, senza la quale la procedura di elezione potrebbe essere dichiarata nulla per assenza dei requisiti dell’eletto.

Il problema si sarebbe potuto ovviare con la manifestazione d’interesse attraverso la quale unitamente alla proposta di candidatura veniva allegata la necessaria attestazione.

Da queste premesse, consegue che i consiglieri Falbo, Anselmucci, Ferrari e Lo Gatto, oltre a mantenere il numero per la validità della seduta, hanno votato il nuovo Presidente del Collegio dei Revisori con i consiglieri dell’ex maggioranza e il Sindaco.

Resta il beneficio del dubbio per uno soltanto dei votanti in ragione della scheda bianca presente nell’urna.

Alcune considerazioni: gli stessi consiglieri dell’ex opposizione, pur avendo la possibilità, hanno deciso di non sottoscrivere la sfiducia a questa amministrazione, procrastinando il mal governo e assicurando il numero legale per votare congiuntamente un unico nome su oltre 400 aspiranti alla carica di presidente.

Sono gli stessi consiglieri che per cinque anni hanno sostenuto di realizzare un’opposizione intransigente e senza sconti a questa amministrazione che adesso, alla vigilia delle elezioni, ne sono diventati parte essenziale.

Il consigliere di RBC, anche per non essere in alcun modo confuso con chi si autoproclama integerrimo oppositore ma nei fatti inciucia con l’amministrazione ha abbandonato l’aula.

Il Consigliere Giglio non avrebbe preso parte alla seduta qualora il numero legale per garantirne la validità fosse dipeso unicamente dalla sua presenza in aula.

Nella fase iniziale delle comunicazioni, il Consigliere di RBC ha proposto di predisporre ed approvare un documento votato dall’assise per l’accoglienza dei rifugiati ucraini, e solo per tale ragione, che esula dalla contesa politica, è rientrato in aula sul finire della seduta”. È quanto afferma il Movimento civico, con rappresentanza consiliare, della Rete dei Beni Comuni.

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