Riflessione dell’ex sindaco Antonella Bruno Ganeri, in carica a Paola nell’ultima decade degli anni ’90 e artefice di una rinascita ancora oggi negli occhi della cittadinanza.

Se non fosse una condizione così malauguratamente ricorrente, mi verrebbe da dire con il grande Nino Manfredi “fusse che fusse la vorta bbona”.

Ma quale sarebbe la volta buona, quella per dare alla città un governo duraturo, serio, credibile?

Un governo che si muova nell’esclusivo interesse della comunità che è chiamato ad amministrare, un governo che rifugga da giochi e giochetti di bassa politica, che non applichi il “do ut des”, che non ci riproponga per l’ennesima volta il familismo amorale, magari praticato nel nome del nostro Santo.

Basta, basta con tutto ciò che ha impoverito la nostra città, l’ha imbruttita, mortificata, le ha tolto dignità ed identità. Paola ha bisogno in questo momento di mettere in gioco le sue energie migliori, ha bisogno di un sindaco che si ponga ad esclusivo servizio della comunità.

Ci vuole una candidatura di servizio nuova, efficiente, mi verrebbe da dire “incorruttibile”. Ha bisogno di una squadra di governo competente che sappia risanare i conti, eviti i corsi e ricorsi del dissesto; sappia usufruire dei fondi del PNRR per ridare ai luoghi la dignità perduta.

Paola poteva essere la “perla del Tirreno”, ma sta, invece, diventando la più squallida ed insignificante, mostrando chiaramente di non saper fare buon uso delle sue bellezze (il S. Agostino adibito a casa comunale è, per esempio, una delle sconcezze!).

Si capirà, infine, che il futuro è nelle nostre mani e che la politica è un’arte nobile? Basterà, allora, smetterla con “il mercato delle vacche” e tornare a far parlare la città.

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