PAOLA- «In questi mesi, la gestione idrica del Comune di Paola ha sollevato numerose preoccupazioni tra i cittadini. L’emergenza che ha coinvolto la città durante tutta l’estate e l’autunno, con continui disagi e interruzioni del servizio, sembra non essere ancora risolta. L’ultima rottura della condotta Ferrera, risalente al 10 gennaio 2025, ne è un chiaro esempio. In questo contesto di incertezza e difficoltà, diventa ancora più urgente che l’amministrazione fornisca risposte chiare e tempestive.

Per poter aggiornare la città sulla questione idrica abbiamo atteso la fine dell’emergenza climatica che ha colpito Paola nelle settimane precedenti, dimostrando in modo esemplare che in materia ambientale nel nostro comune c’è ancora molto lavoro da fare.

In data 01 novembre 2024, abbiamo protocollato una richiesta di accesso civico generalizzato presso gli uffici del Comune di Paola, con l’obiettivo di ottenere chiarimenti su alcune questioni fondamentali:

– Il numero e il costo degli interventi di riparazione “straordinari” effettuati durante questa estate.

– Il numero di serbatoi comunali attualmente utilizzabili e le loro condizioni.

– Se l’acqua che arriva nelle nostre abitazioni è potabile e a quando risalgono le ultime analisi di potabilità.

Ad oggi, dopo più di *80* giorni, non abbiamo ricevuto alcuna risposta. La normativa prevede un termine di 30 giorni per rispondere a richieste di accesso civico generalizzato. Pertanto, senza alcuna comunicazione da parte degli uffici competenti, siamo stati costretti a protocollare una richiesta di riesame dell’accesso civico generalizzato, il 10 gennaio 2025, per tutelare il nostro diritto all’informazione.

Purtroppo, questa non è la prima volta che l’amministrazione ignora richieste di trasparenza, violando un diritto fondamentale dei cittadini: quello di essere informati sulla gestione delle risorse pubbliche.

Nel contempo, per diramare comunicazioni sulla questione idrica, l’amministrazione preferisce alla sede del Consiglio Comunale la pagina Facebook dell’assessore Focetola, le quali vengono riprese dalla stampa locale.

Dalla sua pagina personale, lo stesso, continua a fare annunci riguardanti la realizzazione di interventi di ammodernamento della rete idrica, etichettando come strumentalizzazione ogni considerazione data dalla cittadinanza sulla crisi idrica. 

Da ciò che emerge dai documenti consultabili online, i lavori di ingegnerizzazione delle reti idriche per il comune di Paola comparivano già nel piano d’ambito elaborato nel Dicembre 2020 dall’ AIC (allegato C – Pdl anagrafica). Documento in cui l’ “attuale ente attuatore” era la Regione Calabria e l’intervento destinava alla città 1.259.165,44 €.

Per questo chiediamo all’assessore se i lavori effettuati siano stati programmati dall’attuale amministrazione comunale o se sia stata la Regione Calabria o la Sorical ad attuarli.

Vorremmo nuovamente ricordare all’amministrazione che il Consiglio Comunale è per loro la sede deputata a discutere dei problemi della città. A seguito della richiesta presentata dalla Minoranza consiliare il 22 luglio 2024, il consiglio avrebbe dovuto essere convocato entro 20 giorni. 

Ma, incredibilmente, non c’è ancora traccia di questa convocazione dopo oltre 6 mesi, in palese violazione dell’art. 25 del Regolamento del Consiglio Comunale del Comune di Paola.

A questo punto, non possiamo fare a meno di chiederci se la mancanza di risposte derivi da un atteggiamento superficiale nei confronti dei cittadini o, peggio ancora, dal fatto che chi amministra il Comune non disponga nemmeno delle informazioni richieste. 

Se quest’ultima ipotesi fosse corretta, significherebbe che la gestione delle risorse pubbliche è completamente fuori controllo». È quanto rende noto il comitato popolare CoLPo, intervenendo nuovamente sulla vicenda idrica della città del Santo.