“L’amministrazione comunale colleziona un insuccesso dopo l’altro esponendo la città verso il ridicolo. L’ultimo in ordine di tempo riguarda l’iniziativa promossa sul porto turistico dal titolo che sa di beffa: “I porti come punto d’ingresso”. E’ come se avessero organizzato un’iniziativa dal titolo: “Il teatro si apre al mondo”, oppure “La città spalanca le porte al mondo del lavoro” o ancora “Il sistema bancario apre le porte agli imprenditori”. Al danno dunque segue la beffa. Tutto chiuso, drammaticamente chiuso! Porto, Teatro, Banca, Ufficio del Lavoro. A questo si aggiunga che l’iniziativa organizzata sul Porto è costata 5000 euro, sì, cinquemila! E tutto avviene mentre il sindaco chiede alle associazioni di fare collette per la festa del Santo Patrono a cui ha sempre provveduto il Comune. Addirittura, l’amministrazione comunale ha pagato un consulente 12.000 euro, sì, dodicimila, per organizzare il pre dissesto che è stato un fallimento totale che ha portato solo all’innalzamento massimo di imposte e tasse per i cittadini. Una gestione dilettantesca di cui non si aveva memoria. E intanto tutti i finanziamenti che sono nelle casse comunali restano lì, non si spendono, forse per il timore di dover riconoscere il merito al Sindaco Aita che è riuscito ad ottenerli grazie alla grande opera di programmazione realizzata dalla Regione Calabria targata Oliverio che ha registrato un protagonismo straordinario dell’allora presidente della commissione bilancio, Giuseppe Aieta. La città soffre un immobilismo totale, l’economia non si muove e le poche e coraggiose aziende che resistono sono in preda alla disperazione. Il dibattito pubblico è stato azzerato e quello culturale affidato alle meritevoli associazioni attraverso l’iniziativa “un libro al mese”. La Scuola, la Chiesa, le Associazioni, che sono il patrimonio più prezioso della nostra città, vivono un loro autonomo protagonismo mentre il sindaco si limita a svolgere il ruolo di comparsa. Le piazze sono vuote e prese d’assalto solo dalle macchine divenendo garage e non più salotto come ci eravamo abituati a vederle. Ed ancora: possibile che nessuno si sia mai chiesto perché le amministrazioni precedenti si siano rifiutate di utilizzare l’autovelox per fare cassa con i soldi della povera gente che lavora sacrificando parte delle proprie, a volte, misere entrate? Invece di trovare soluzioni alternative l’amministrazione comunale si avventura in decisioni che vanno contro i cittadini e le loro fragili economie utilizzando il corpo dei vigili urbani già sotto organico mentre le piazze sono diventate vere e proprie giungle di confusione. Ma possibile che a nessuno venga in mente di dichiarare chiusa questa esperienza amministrativa che ha fallito su tutti i fronti? Siamo certi che se questa decisione fosse affidata ai cittadini il responso sarebbe ovvio.
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