CETRARO- In una nota stampa dai toni forti, il coordinamento di “Noi Moderati”, di Cetraro, sferra un durissimo attacco alla maggioranza del sindaco Ermanno Cennamo. “Si intravedono spettri di aggirarsi, minacciosi, nel Palazzo del Governo cittadino”. È il commento della compagine politica che prosegue: “Adesso il gioco si sta facendo veramente duro ed è politicamente ed eticamente inaccettabile che un Sindaco, di una città martire come la nostra, possa continuare disinvoltamente a volteggiare sulle rovine di una Istituzione dello Stato, come quella comunale, ridotta, ormai, ad un ammasso di macerie. Di princìpi costituzionali, di regolarità ordinamentali, dei fondamentali stati di diritto che vive una repubblica democratica! In un turbinio incessante di da queste parti, riguardanti il governo del nostro Ente, adesso spuntano anche chiari e forti segnali di inedito e pericoloso in seno alla gestione della cosa pubblica cittadina. Non si è fatto certamente scrupolo, qualche giorno fa, di uscire allo scoperto e di indicare, sprezzamente, “nelle Istituzioni dello Stato e della Regione”, l’origine dei mali che stanno capitando alla città! Stia attento, Sindaco! Molto attento, a stroncare sul nascere simili e fatali aneliti ideologici, perché da questi conflitti istituzionali potrebbero scaturire conseguenze di inimmaginabile portata. Intervenga immediatamente a chiarire o rettificare le considerazioni espresse sul web da un Movimento politico, denominato “Cetraro Attiva”, appartenente alla Sua Coalizione e, pare, avente come suo rappresentante istituzionale il Presidente del Consiglio comunale! “Noi Moderati” prende nettamente le distanze, con questo Comunicato-stampa, dalla narrativa letteraria così insidiosa e sarcastica del suddetto Movimento politico, nel denunciare il “ruolo insignificante” che svolgono le Istituzioni dello Stato nel contrasto alla eversione delinquenziale e mafiosa nella nostra città, e in tutto il territorio del Tirreno cosentino. “Ci troviamo a vivere –precisa Noi moderati – in un paese che è stato abbandonato a sé stesso dalle Istituzioni statali e regionali”. Ma possono, rappresentanti delle Istituzioni, esprimere pubblicamente giudizi del genere nei confronti dell’apparato costituzionale del nostro Stato? Ancora più dirette e inquietanti appaiono le critiche rivolte alle operazioni di Polizia, svolte insolitamente, per pura combinazione, non molto lontano dal luogo del feroce omicidio, dell’8 nov. scorso, quasi che “ il destino – dice lo stesso Comunicato neo-anarchico — si sia voluto divertire a sbeffeggiare le Forze dell’Ordine, e con esso lo Stato, in quella serata in cui erano schierate in maniera insolita”. Se nell’Amministrazione comunale di Cetraro girano queste tendenze “anarcoide” e “ribellistiche”, “Noi Moderati”, annuncia chiaramente che non parteciperà alla Riunione plenaria del 15 novembre prossimo, indetta dal Sindaco, e volta a dare vita, secondo le Sue intenzioni, a tutte le necessarie strategie per fronteggiare la dilagante criminalità cittadina. Non ci vuole molto a capire, con questi presupposti, che le stesse strategie di contrasto, a tali devianze, siano state abbondantemente trovate in ambito di governo comunale! Non crediamo che, da parte del primo cittadino, ci sia una immediata reazione alle nostre accuse! Lasciamo che siano gli attuali amministratori a dare fondo a tutte le loro ben conosciute capacità gestionali di una città ormai in agonia! Per averla ridotta in tale stato, sicuramente sapranno come uscirne! La ripresa in grande stile della criminalità organizzata è, sicuramente, la principale delle problematiche presenti e future, che dovrebbe presupporre una solida e consistente piattaforma di contrasto immediato, a tale inaccettabile eversione sociale, appartenente interamente al ruolo e alle funzioni di chi ha, preminentemente, responsabilità di governo della città! Tutto il resto è solo un confronto informe e statico di , come nei migliori rituali dell’ cittadino! Come nei momenti in cui si ritiene necessario e urgente coinvolgere forze politiche, finora sempre non considerate e lo stesso popolo, a cui si chiede di essere l’unico e solo fautore del suo destino”. Conclude la nota

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