Riceviamo e pubblichiamo: «Da oggi, 19 marzo 2025, la USB Fed. del Sociale – Calabria e la USB Cosenza Confederazione Provinciale, sostiene lo stato di agitazione e la presenza passiva dei tirocinanti del Comune di Cetraro che da mesi non ricevono i pagamenti.Quest’azione non è mirata nei confronti dell’ente ospitante, cioè il Comune di Cetraro a guida del Commissario Mauro Passerotti a cui comunque chiediamo di rispettare moralmente e quanto di più giusto meritano questi lavoratori che oltre a non avere un CCNL devono lottare quotidianamente per i propri diritti e la propria dignità, ma è dovuta ad una esasperazione di disagio oramai permanente visto il continuo menefreghismo da parte di tutti gli enti interessati a far sì la macchina amministrativa pubblica sblocchi i continui atavici problemi che ad oggi non permettono ai lavoratori di percepire quel pur misero indennizzo salariale. Il tutto cesserà solamente quando i tirocinanti interessati troveranno nei propri conti bancari e postali l’indennizzo spettante. Invitiamo l’ente ospitante quindi il Commissario Mauro Passerotti Nonostante l’Assessore Giovanni Calabrese della Regione Calabria, ha cercato di dare delucidazioni immediate confrontandosi con il CPI di Paola, riteniamo alquanto discordanti le risposte date dal CPI di Paola ai tirocinanti. Inutile nascondere l’atavica situazione di questo ente che sistematicamente è ritardatario nella trasmissione dei dati ma riteniamo alquanto assurde le risposte date ai tirocinanti non solo di Cetraro ma anche dei Comuni limitrofi coinvolti in questa lentezza burocratica. Secondo il CPI di Paola, ovviamente ne veniamo a conoscenza verbalmente dai tirocinanti, le trasmissioni avvengono solamente una volta a settimana (il venerdì), comunque l’ente ha tempo 20gg per trasmettere questi dati. Siccome crediamo ai lavoratori e molto meno alla macchina amministrativa, pensiamo che quello che si dovrebbe risolvere in 30 gg, parte già con un ritardo, a pare del CPI di Paola giustificato e autorizzato dalla Regione Calabria, di 20 gg e poi di prassi ha a disposizione 30gg per effettuare il pagamento, ci si arriva a quasi 2 mesi di ritardo. Ci chiediamo: Ma valeva la pena investire 100 mila euro che si sommano ad altri 100, per poi essere pagati 2 mesi dopo? Ovviamente come USB abbiamo continuato più volte a segnalare di quanto accade alla Regione Calabria. Ogni anno sistematicamente ritardi ad agosto e a dicembre ma questo 2025 è differente perché nel passaggio successivo, quando tocca all’INPS altro ritardo sistematico è colpa, a quanto pare, di una nuova piattaforma di trasmissione dei dati che si inceppa. Abbiamo investito 200 mila euro non a far percepire mensilmente l’indennizzo ai tirocinanti ma per scoperchiare gli atavici ritardi nei pagamenti delle indennità dei Tirocinanti di Inclusione Sociale in molti Comuni calabresi. Una situazione ai limiti del paradossale, indecorosa ed inaccettabile che sta gettando nello sconforto i lavoratori monoreddito e le loro famiglie che hanno come unica fonte di reddito proprio tale indennità e che si vedono costrette, in taluni casi, a rinunziare alle cure della salute ed ai bisogni essenziali. Riteniamo necessario capire chi causa tali ritardi e le motivazioni. E, a questo punto, la Regione Calabria dovrebbe dare chiare delucidazioni nei passaggi che portano al pagamento del tirocinante e nelle tempistiche che gli enti coinvolti devono rispettare altrimenti siamo nel caos e nell’anarchia di ogni ufficio più totale a discapito degli ultimi, i tirocinanti calabresi».

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