BELVEDERE MARITTIMO-E’ entrata nel vivo la campagna elettorale di Belvedere Marittimo. I due tronconi del Vecchio centrodestra se le stanno suonando (Politicamente parlando) di santa ragione, davanti agli elettori ormai stanchi di ascoltare accuse, veleni, attacchi. Tra i due fuochi della lista Progetto Belvedere e Uniti per Belvedere Marittimo le idee per il futuro sembrano perdere forza rispetto agli intrighi politici di un passato, nemmeno poi tanto lontano. E’ proprio su questo che il centrodestra è spaccato e ha messo in piazza, proprio nelle serate di apertura di quella che dovrebbe essere una nuova pagina politica belvedere, dai diversi palchi di riferimento, il proprio rancore e la propria rivendicazione delle vicende che hanno causato l’attuale situazione deficitaria dell’ente. Se Cascini aveva reso chiara la propria posizione sulla decisione di dichiarare il dissesto, considerato un atto di responsabilità politica e quasi di amore nei confronti del paese, non si è fatta attendere la risposta di Vincenzo Spinelli e dei Granatiani, fermamente contrari alla decisione dell’ex Sindaco, che ha dedicato il suo lungo intervento di apertura di campagna elettorale ad un duro attacco non solo al leader di “Progetto Belvedere” ma anche agli (ex) amici del gruppo “Belvedere città futura”, i quali, sempre secondo Spinelli, sono stati rappresentati di atti di profonda incoerenza votando in prima battuta contro il dissesto, per poi scendere in campo proprio con l’ex Sindaco. “Eugenio Greco e’ stato folgorato sulla via di Damasco” ha tuonato Spinelli. Ed ancora gli ex Granatiani: “I tamponi sono stati acquistati non sono stati regalati da nessuno. Sono bugie le dichiarazioni di Cascini sugli spazi e sulla ripresa commerciale”.
Fatto sta che, colpe da imputare a parte, chi governerà Belvedere Marittimo avrà a che fare con uno scenario complesso, pesantemente aggravato dalla condizione del dissesto. E mentre i due tronconi del Vecchio centrodestra continuano a lanciarsi battute al vetriolo, emergono i malumori della cittadinanza, sempre meno interessata al gossip politico e sempre più attenta alle sorti future del paese.
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