BELVEDERE MARITTIMO– I gruppi di minoranza del Comune di Belvedere Marittimo Impegno Comune #perBelvedereMarittimo e Futura hanno inviato, nei giorni scorsi, al Presidente del Consiglio la richiesta di convocazione di un consiglio straordinario per la discussione dei contenuti del Decreto del Giudice monocratico della Corte dei Conti n. 8 del 2024. «La settimana scorsa – si legge in una nota congiunta – infatti gli organi di stampa hanno portato a conoscenza alcuni dettagli dello stesso decreto in cui viene contestata la complessiva gestione finanziaria dell’ente nel periodo 2010/2018 dalla quale è scaturito il dissesto del Comune di Belvedere Marittimo decretato con delibera del 30.10.2019 n.71.

E’ incondizionata – sottolineano Impegno Comune e Futura – la fiducia che si riversa negli organi dello Stato che amministrano la Giustizia e che in nome del garantismo è necessario che la giustizia faccia il suo corso per poter decretare eventuali responsabilità ma, nel contempo, è doveroso a tutela della trasparenza amministrativa, principio che dovrebbe essere alla base della gestione di ogni Ente Locale, rendere conoscibili questi provvedimenti, seppur riferiti alla gestione amministrativa di precedenti legislature, quando riguardano soggetti che ricoprono attualmente ruoli cardini nella squadra del governo del paese».

Non solo, gli stessi consiglieri Massimilla, Cauteruccio, Perrone, Martucci e Greco hanno chiesto informazioni a Sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza circa le conseguenze dell’art. 248, comma 5 e 5 bis del D.lgs. 267/2000 che ricadrebbero su alcuni amministratori, oggi in carica nella maggioranza.«Il Comune di Belvedere Marittimo vive una fase molto delicata anche a causa del dichiarato dissesto finanziario, per cui oggi più che mai è significativo il ruolo della politica, in particolare quella locale, che deve prefissarsi in primis di recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e successivamente di perseguire la stabilità sociale che è propedeutica a quella finanziaria. L’autorevolezza di un ente non può e non deve prescindere dalla condotta morale dei soggetti che lo amministrano, da qui nasce l’esigenza di rendicontare alla comunità in merito ai contenuti del decreto e trasmettere ai cittadini messaggi di rassicurazione». Concludono i gruppi di opposizione.

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