Un totale di 40 cortometraggi realizzati in 12 giorni da 50 artisti, presentati in un evento gratuito e aperto al pubblico durante l’ultima giornata di Kino Guarimba, la residenza di formazione cinematografica arrivata alla sua settima edizione. Ad ospitare la proiezione, Il Terrenito di Amantea, spazio culturale all’aperto ideato e realizzato dall’associazione La Guarimba, che ospita nel mese di luglio una serie di spettacoli, visioni di film e talk coinvolgendo le associazioni del territorio. I partecipanti alla residenza hanno condiviso la platea del Terrenito con gli amanteani, gli attori coinvolti e tutti coloro che sono arrivati da diverse parti della Calabria per vivere la magia del cinema sotto le stelle: un cinema fatto nelle case e nelle piazze di Amantea che ha portato bambini, ragazzi e anziani davanti alla videocamera e poi li ha riuniti davanti al grande schermo per riguardarsi insieme. Durante il casting che si è svolto infatti nel terzo giorno di residenza, si sono presentati 18 amanteani, i quali sono stati protagonisti nei vari film, mentre altri sono stati scelti durante le riprese come comparse. «Sono molto soddisfatto per questa edizione – ha commentato il direttore artistico Giulio Vita – la comunità temporanea che abbiamo creato è meravigliosa, ho visto tutti aiutarsi a vicenda per finire i film in tempo. Ho visto attrici fare da tecniche del suono, o montatori video fare da sceneggiatori. Si respira un’aria di cooperazione collettiva incredibile. Vedere ragazzi provenienti da tutto il mondo lungo le strade di un paese senza cinema, che girano film insieme a bambini, ragazzi e adulti amanteani, è qualcosa di magico.» Film storici di guerra, horror, documentari sulle tradizioni amanteane, fantasy e drammi sociali, vari sono stati i generi che si sono susseguiti sullo schermo alla presenza del pubblico, che ha avuto la possibilità di vedere i cortometraggi terminati, e di rivedersi anche nei lavori stessi. Per 12 partecipanti è stato l’esordio assoluto alla regia, esperienza attraverso la quale hanno potuto mostrare il valore educativo di un progetto, che spinge le persone a scoprire la propria voce e mettersi in gioco senza la paura del fallimento. Un’artista parigina alla sua prima esperienza come regista, ha voluto coinvolgere nella scrittura due bambine di Campora San Giovanni, le quali hanno assecondato la propria creatività inventando insieme alla regista personaggi fantastici che hanno visto diventare reali sulla scena. La risposta del pubblico è stata molto positiva: i 180 posti messi a disposizione sono stati riempiti, e il flusso di ingressi è stato continuo durante tutta la serata.

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