AMANTEA- L’iniziativa del Rotary E-Club Al Mantiàh, svoltasi il 3 febbraio presso il Cinema Sicoli di Amantea, si è rivelata un appuntamento di grande importanza e profondità. Organizzato grazie all’impulso del governatore emerito Ing. Francesco Socievole e sotto la guida del presidente attuale, Avv. Francesco Perciavalle, l’evento ha coinvolto diversi Rotary club della zona, tra cui Del Reventino, Paola M.T.C., Mendicino-Serre Cosentine e Belvedere A. T. C. La serata è stata inaugurata dai saluti del prefetto del club rivolti agli illustri relatori, alle autorità presenti e ai rappresentanti dei club service, tra cui Fidapa Amantea, Lions Amantea, Inner Wheel Amantea e Rotaract Amantea.
La parte centrale dell’evento è stata la tavola rotonda, introdotta e moderata dalla Pischiatra-criminologa Dott.ssa Stefania Ruberto, coordinatrice del progetto “Salute mentale” del Distretto 2102.
I relatori, ovvero il psicologo e criminologo Sergio Caruso, l’avvocato penalista e criminologa Chiara Penna, e la giornalista e criminologa Fabrizia Arcuri, hanno affrontato la complessa tematica da prospettive diverse, catturando l’attenzione e l’interesse della platea. Le incisive domande della moderatrice hanno stimolato una riflessione profonda, coinvolgendo intensamente l’intera platea.
Il criminologo Sergio Caruso ha svolto una disamina approfondita sul profilo di chi commette questi crimini, evidenziando come si muova dal comportamento disfunzionale e psicologico fino a sfociare nella psichiatria. Caruso ha esplorato le radici del problema, analizzando le relazioni tossiche e la natura narcisistica patologica che spesso sono alla base di questi atti.
La sua approfondita analisi ha gettato luce sui fattori psicologici che possono contribuire alla commissione di reati di violenza di genere. L’avvocato penalista e criminologa Chiara Penna ha posto l’accento sulle nuove normative in materia, dal Codice Rosso alla richiesta di aumentare le pene per tali crimini.
La sua spiegazione dettagliata e precisa ha toccato punti critici di una legge che si colloca in un contesto complesso e delicato. Ha evidenziato la necessità di un approccio equilibrato che consideri sia la giustizia che la comprensione delle radici profonde del problema. La giornalista e criminologa Fabrizia Arcuri ha illuminato il dibattito concentrandosi sulla comunicazione e sull’uso improprio del linguaggio, sia nei media che sul web. Ha sottolineato come termini e frasi, quando utilizzati in modo inappropriato, possano trasformare semplici informazioni in racconti macabri.
Il suo intervento ha evidenziato l’importanza di una informazione responsabile, al fine di evitare il perpetuarsi di stereotipi dannosi e contribuire a un dibattito pubblico più costruttivo.
I relatori hanno, infatti, criticato l’uso di espressioni come ‘amore malato’, ‘delitto passionale’ e ‘femminicidio‘, evidenziandone la valenza negativa e la mancanza di validità scientifica. Hanno suggerito di abbandonare tali concetti distorti e di adottare invece l’approccio della criminogenesi, uno studio delle motivazioni alla base dei comportamenti criminali. Questo metodo, scientifico e criminologico, mira a una comprensione più completa del problema, sottolineando l’importanza di un approccio centrato sulla comprensione reale e sulla prevenzione. Quest’ultima risulta fondamentale non solo per prevenire, ma anche per evitare le tragiche situazioni che sono state definite ‘tutte cronache di morti annunciate’ e promuovere un cambiamento rotta nella società.
Il pubblico, estremamente partecipativo, ha arricchito il dibattito con domande e riflessioni, testimoniando dimostrando l’importanza e l’attualità del tema trattato.
Di particolare rilievo è stato il dibattito che ha seguito, arricchito dai contributi dello Psichiatra Dott. Giacomo Pantusa, del presidente eletto del Club Al Mantiàh, Avv. Pasquale Piraino, e dei presidenti degli altri club Rotary presenti. Il momento culminante dell’evento è stato l’enfasi sul libro scritto a quattro mani da Caruso e Arcuri, intitolato “Sangue del mio Sangue”, incentrato sulla strage di Buonvicino del 1996, avvenuta nel piccolo borgo dell’alto tirreno cosentino. E che rimane la più grande strage familiare avvenuta in Italia. Approfondendo la storia autobiografica della stessa giornalista, il libro ha rivelato la tragica realtà delle cosiddette “vittime secondarie”, dando voce a chi rimane ignorato e solo nella propria sofferenza, spesso senza risposte adeguate da parte dello Stato. La presentazione del libro ha suscitato una riflessione profonda, offrendo al pubblico l’opportunità unica di comprendere la quotidiana lotta di coloro che affrontano tali tragedie.
La serata si è conclusa con un sentito ringraziamento ai relatori da parte del presidente Perciavalle e del governatore emerito Socievole, sottolineando l’importanza di eventi come questo nella promozione della consapevolezza e della comprensione. La Pischiatra-criminologa Dott.ssa Stefania Ruberto è stata elogiata per la sua moderazione impeccabile, che ha contribuito al successo dell’evento.
Lo stesso presidente ha consegnato poi il gagliardetto ai relatori, mentre il governatore emerito Socievole ha espresso gratitudine donando loro libri di cultura rotariana, simbolo di un impegno profondo nella promozione della conoscenza e del dialogo costruttivo. L’incontro e il dibattito hanno chiaramente agito come catalizzatore, ispirando tutti a una maggiore sensibilizzazione e impegno nella lotta contro la violenza di genere e nel sostegno alle vittime.
In questo contesto, è stato sottolineato che ognuno ha un ruolo e una responsabilità fondamentali.