Ecco il drammatico racconto di una donna di origini venezuelane che, la notte dell’8 ottobre scorso, insieme al figlio minorenne, è stata aggredita violentemente a Verbicaro da un uomo che pare sia noto in paese come soggetto ‘instabile mentalmente’.
La donna, contattata telefonicamente dalla nostra redazione, ci ha spiegato che ha ricevuto in ospedale una prognosi riservata di 30 giorni per le lesioni subite, e ha presentato formale denuncia (inviata anche in redazione) alla caserma dei carabinieri ma si chiede perché le istituzioni non intervengano in casi del genere, in cui tali episodi possono tranquillamente sfociare in tragedia.
“Nella notte del giorno otto ottobre mentre tornavo a casa, dopo aver staccato il mio turno di lavoro, io e mio figlio siamo stati aggrediti verbalmente e con insulti razzisti. Non avendo conoscenza del soggetto, in quanto non siamo di Verbicaro e non sapendo della sua pericolosità (ha tentato di aggredire altre persone ingiustificatamente) abbiamo continuato per la nostra strada. Lui ha preso la sua autovettura e ci ha inseguito, voleva colpire mio figlio minorenne ma mi sono messa in mezzo ed ho subìto il pestaggio fatto di pugni e calci. Mi è salito sopra con i piedi mentre ero stesa a terra mentre mio figlio urlava per distogliere l’attenzione e sono riuscita a scampare il peggio. Dopo di che ha rotto i nostri cellulari per non farci allertare i soccorsi e imperterrito ha continuato a camminare come se nulla fosse successo e a dirigersi verso casa. Questo soggetto è pericoloso e da anni vive nella nostra comunità, le istituzioni non hanno mai fatto niente. Mi chiedo come si fa ad essere aggrediti senza un reale motivo e mi chiedo anche come un malato di mente possa guidare la macchina”. Fonte:Quicosenza