Quattro cittadini afghani, ritenuti a vario titolo responsabili di favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina e di esercizio abusivo dell’intermediazione finanziaria, sono stati arrestati e portati in carcere su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria che gli contesta l’appartenenza ad una cellula che ricollocava i migranti. L’operazione, denominata Parepidêmos, e condotta dai carabinieri del capoluogo dello Stretto, partendo dalla Calabria è scattata contemporaneamente in Francia ed in Germania, e ha previsto anche il sequestro di un veicolo che si ritiene sia stato utilizzato per il trasporto dei migranti e di denaro, considerato invece il profitto del reato. L’indagine è stata sviluppata avvalendosi dei canali di cooperazione internazionale, con particolare riguardo a Eurojust, sul lato giudiziario, che ha coordinato l’esecuzione di diversi ordini di indagini europei, comprese le attività di intercettazione all’estero, oltre alle le rogatorie internazionali, così come Europol ha fornito apporto di analisi e il contributo delle banche dati in uso all’Ufficio europeo di polizia. A collaborare con i carabinieri reggini, in Germania, il Direttorato per la lotta al crimine della Bundespolizei e, in Francia, la Police Nationale, le Brigate Mobili di ricerca della Direzione Centrale della Polizia di frontiera di Bordeaux e Marsiglia.

(in aggiornamento)

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