SCALEA- L’uomo, accusato di estorsione, fu arrestato nel novembre del 2015 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Dda. Catanzaro, 6 marzo 2024 – Nella giornata odierna, la Corte d’Appello di Catanzaro ha prosciolto V.S., precedentemente accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di una cooperativa sociale operante nel territorio di Scalea. La difesa, guidata dall’Avv. Italo Guagliano, ha dimostrato l’insussistenza dell’accusa, portando alla riforma della pronuncia di condanna pronunciata nel dicembre 2017 dal Tribunale di Paola. La vicenda ha avuto inizio nell’ottobre 2015, quando il V. fu accusato di aver intimidito i membri di una cooperativa sociale assegnataria di un terreno comunale in località Pantano, comune di Scalea, per la creazione di un orto sociale. Secondo le accuse, il V. avrebbe minacciato i membri della cooperativa per costringerli a rinunciare al progetto, adducendo pretese sulla proprietà del terreno. Tuttavia, dopo un lungo percorso giudiziario, l’Avv. Italo Guagliano ha dimostrato che il V. fosse il legittimo proprietario del terreno in questione, e pertanto, non sussisteva alcuna base per le accuse di estorsione mosse nei suoi confronti.
La Corte d’Appello di Catanzaro, accogliendo le argomentazioni della difesa, ha prosciolto l’imputato, ribaltando la precedente decisione e sollevando definitivamente l’imputato da ogni accusa.
La difesa comunica grande soddisfazione per il risultato che chiude un capitolo difficile nella vita del V. durato quasi dieci anni.