Fonte:Gazzetta del Sud. Edizione online.
Il Tribunale della libertà di Catanzaro ha scarcerato P.F.L., accusato di aver partecipato all’omicidio di Antonio Maiorano, l’operaio forestale ucciso per errore a Paola il 21 luglio del 2004. La vittima, incensurata, fu ammazzata perché scambiata per Luciano Serpa, appartenente all’omonimo clan di Paola.
Due giorni fa, il Riesame ha emesso un’ordinanza di scarcerazione accogliendo pienamente il ricorso dell’avvocato Michele Rizzo che difende L. assieme alla collega Sabrina Mannarino.
L’avvocato Rizzo, nell’interesse del 41enne di Belvedere Marittimo, aveva presentato ricorso contro l’ordinanza emessa dal gip di Catanzaro il 30 giugno del 2022 quando Lofaro fu arrestato assieme ad altre persone.Inizialmente il Tdl aveva rigettato il ricorso dell’avvocato Rizzo che aveva deciso, quindi, di rivolgersi alla Corte di Cassazione. Ma la Suprema Corte con sentenza emessa lo scorso 19 gennaio ha annullato l’ordinanza del Tdl di Catanzaro del 7 settembre del 2022 rinviando la decisione a una nuova sezione del Tribunale della Libertà. Adesso il Riesame ha accolto pienamente le argomentazioni esposte dall’avvocato Rizzo condividendo ogni dettaglio del ricorso della difesa e riconoscendo l’insussistenza della gravità indiziaria. I giudici catanzaresi hanno, quindi, disposto l’immediata scarcerazione di L. Secondo i magistrati della Libertà, L. non avrebbe partecipato all’omicidio dell’operaio forestale.