Prosegue, senza interruzione , l’operazione “Alto Impatto” , decisa in sede di Riunione Tecnica di Coordinamento presieduta dal Prefetto di Cosenza dr.ssa Rosa Maria Padovano e predisposta in sede di tavolo tecnico dal Questore della Provincia di Cosenza dr. Giuseppe Cannizzaro, d’intesa con i Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Le attività di controllo hanno comportato l’impiego di un significativo dispiegamento interforze sul territorio, attraverso la presenza congiunta dei militari dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, delle unità del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Settentrionale” della Polizia di Stato, delle unità Cinofile, di specialisti delle varie Forze di Polizia nonché delle Polizie locali competenti, finalizzata al contrasto di ogni forma di illegalità.
Le attività poste in essere hanno interessato i Comuni di Cassano Allo Ionio e Castrovillari.
In particolare, mercoledì 2 ottobre u.s., personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Castrovillari, congiuntamente alle unità cinofile della Questura di Vibo Valentia, ha fatto accesso all’interno in un complesso residenziale della città del pollino e, nel corso dell’attività , è stata rinvenuta diversa sostanza stupefacente, diversamente dislocata e opportunamente occultata in vari punti del medesimo quartiere.
Nella circostanza, il cane poliziotto “Digos” si è poi soffermato con insistenza in prossimità di un’auto parcheggiata in quel quartiere ed il suo infallibile fiuto ha consentito di rinvenire, all’interno del vano ruota di scorta, sostanza stupefacente per un totale di oltre 700 grammi suddivisa tra hashish (gr. 490) e marijuana (gr 220).
Il proprietario dell’autovettura, successivamente rintracciato, è stato deferito all’autorità giudiziaria per violazione della normativa sugli stupefacenti. La sostanza sequestrata, così sottratta al mercato illegale della droga, avrebbe fruttato introiti per un totale di circa 14.000 euro.
Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca.