Si aprirà il prossimo 7 maggio 2025 il processo a carico di L.O. accusato di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso.
Lo ha stabilito oggi il gup del Tribunale di Catanzaro, Piero Agosteo, al termine dell’udienza preliminare svoltasi alla presenza del pubblico ministero della Dda, Anna Chiara Reale, e dei difensori dell’imputato, gli avvocati Giorgia Greco, Valentina Moretti e Giuseppe Bruno.
Secondo la ricostruzione della Direzione Distrettuale Antimafia, l’imputato avrebbe agito avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo mafioso, elemento che ha portato all’aggravante del metodo mafioso nella contestazione.
Nel corso dell’udienza, la difesa ha avanzato richiesta di rito abbreviato condizionato, motivandola con le incongruenze nelle dichiarazioni della vittima, un buttafuori di origine marocchina residente a Belvedere Marittimo, ferito agli arti inferiori nel corso dell’agguato avvenuto nel 2021.
Secondo quanto sostenuto dai legali, la presunta vittima avrebbe fornito almeno tre versioni diverse dei fatti, in particolare riguardo alla dinamica dello scontro e al momento in cui l’attentatore gli avrebbe puntato l’arma in faccia, arma che si sarebbe inceppata.
La difesa ha inoltre sollevato dubbi su alcuni elementi tecnici, come la presenza di proiettili ritrovati a circa 40 metri dal luogo dell’aggressione, sostenendo che gli stessi sarebbero stati espulsi manualmente dall’arma, in contrasto con la versione dell’attentato.