CETRARO- “L’errore più grande che potremmo commettere è quello di dividerci su un tema delicatissimo come quello dell’ordine pubblico. Una cosa è scontrarsi sulle problematiche amministrative altro è usare “l’orrore malavitoso” per cercare di indebolire l’avversario delle competizioni elettorali”. È il monito lanciato dall’attuale vicesindaco del comune di Cetraro, Tommaso Cesareo, nel corso di una lunga disamina che così prosegue: “Così facendo faremmo solo gli interessi dei delinquenti, che vedrebbero l’opportunità di continuare ad agire indisturbati mentre la politica la butta in rissa. Non si può gettare la croce sul sindaco e la sua giunta perché una persona viene uccisa in modo vile e barbaro. È come se dicessi, per esempio, che in quel di Cassano allo Ionio, una città che da tempo è vittima di una escalation criminale molto più preoccupante della nostra, che il sindaco di quella città non avesse messo in campo azioni efficaci utili ad arginare il fenomeno malavitoso. E invece non è così. Il sindaco Papasso, anche lui vittima di azioni intimidatorie, persona perbene e capace, ha fatto tutto ciò che un sindaco poteva fare. Ma il compito di un sindaco non è quella di fare lo sceriffo. Ci vogliono azioni investigative mirate, serie e professionali. Negli ultimi tre anni il mondo è cambiato velocemente. Tutti i modelli di un tempo sono stati stravolti. È cambiata la società, e con essa è cambiato anche il modo di delinquere. La mafia che abbiamo conosciuto attraverso inchieste storiche come quelle di Falcone e Borsellino, secondo il mio modesto parere, non esiste più. Non c’è più la famosa piramide. C’è un caos generale dove ognuno fa come meglio crede . Per cui in questo pauroso scenario i vecchi rapporti stilati da poliziotti e carabinieri lasciano il tempo che trovano. Non ci serve l’esercito Non serve la quantità. Ci serve la qualità. Se non capiamo queste cose siamo destinati a soccombere. Proprio ora che ho visto delle prese di posizione di molte mamme che, preoccupate dei loro figli, hanno fatto sentire la loro voce. Non era mai successo. La voce di una mamma ha una forza devastante. Le voci delle donne, in questo momento particolare, possono fare la differenza. Non lasciamo che si disperdano nell’indifferenza di quegli uomini che litigano come i capponi di Manzoniana memoria”. Conclude Cesareo
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