Prima hanno rubato 570 euro custoditi nella sagrestia della Chiesa Sacro Cuore, sul Viale della Libertà, poi si sono diretti al Santuario della Madonna della Grotta, da cui hanno portato via un calice argenteo e le Corone in ottone argentato che ornavano la copia della statua della Madonna. Durante il furto è stata “decapitata” anche la statua di Gesù Bambino. Questo quanto accaduto nella notte appena trascorsa, ossia tra venerdì 12 e sabato 13 luglio. A denunciare tutto, attraverso un comunicato stampa, il parroco nonché rettore del Santuario, don Paolo Raimondi. Avviate le indagini da parte dei Carabinieri.
Il comunicato stampa di don Paolo Raimondi
Anche Gesù nel Vangelo ci dice che tornerà come un ladro nella notte. E noi cattolici, lo aspettiamo. Ma certamente nella notte scorsa Gesù non è tornato, invece, qualcuno ha fatto visita, sia nella sagrestia della Chiesa madre che in Santuario.
Avvisato, insieme ai collaboratori, non abbiamo potuto fare altro che prendere visione del disordine causato.
Dalla sagrestia della Chiesa madre sono stati asportati €570,00, tra carta e moneta, forzando il luogo dove erano custoditi.
Mentre in Santuario, oltre alla rottura di maniglie e serrature, sono stati asportati pochi euro, un calice argenteo, e le Corone in ottone argentato che ornavano la copia della Madonna, realizzata l’anno scorso dal M° Di Miceli, e nel rubare hanno decapitato la statua di Gesù Bambino.
Un altro calice è stato danneggiato.
Hanno rotto anche il lucchetto della Cappella, ma sono rimasti a bocca asciutta.
Ho allertato i Carabinieri che prontamente hanno effettuato il sopralluogo e stanno prendendo le immagini dalle video sorveglianze. Quella del Santuario ovviamente è stata da loro interrotta, rompendo l’antenna. In mattinata, ho sporto denuncia presso la locale caserma.
Cosa posso dire: nulla, se non altro che con quei pochi soldini, qualcuno poteva essere aiutato, come sempre la parrocchia cerca di fare, nelle sue possibilità. E va beh, delle Corone in ottone dorato, non so se gli potranno servire, e il calice altrettanto.
Magari se leggete, o qualcuno vi legge questa comunicazione, pensate bene di restituirli. I soldi, ovviamente, masticateli bene. Per voi ladri, una preghiera spontanea. Grazie di questa mortificazione. Se la legge, come sono sicuro accadrà, farà seguito alla denuncia, pagherete per quanto fatto.
In ultimo, la bottiglia di spritz in Santuario, la potevate bere, senza lasciarla dietro l’alberello.
La berremo noi, alla vostra salute.
E comunque, vi benedico, perché anche voi siete figli di Dio, ma rubare nella casa del Signore, sappiate che è peccato. Grave. E quello che solitamente pensano i preti, poi rende giustizia e in molti casi si realizza. E non basteranno sterili scongiuri. Con tanto affetto