Le grandi guerre sono cessate. Altre piccole, a macchia di leopardo, si stanno diffondendo. Sono generate, partorire e volute dai terroristi, dai fondamentalisti islamici. Uomini falliti, con quasi sempre reati penali alle spalle, vigliacchi, senza cuore, che a costo di uccidere, si ammazzano pure loro. Non si può più vivere in pace. L’ ultimo attentato a Barcellona ha sconvolto tutti. Il killer che ha guidato il furgone della morte sulla Rambla è Younes Abouyaaqoub. È stato abbattuto dalla polizia catalana a Subirats, per fortuna. Una vera strage. Per gioco del destino, il bersaglio della Sagrada Famiglia, simbolo di Barcellona, non è stato centrato, ma non hanno risparmiato i bastardi ad ammazzare. Per loro, gente malata, uccidere altra gente che è in vacanza, che lavora, che semplicemente è innocente dal male che al contrario in loro domina, è un dovere, verso gli infedeli. Ma basta mettere di mezzo sempre Dio, Allah e chi più ne ha, più ne metta. Nessuna religione dice di uccidere l’ altro. Questi terroristi, sono solo assetati di potere e non essendo veri uomini, nascondono, giustificano i loro piani citando in continuazione Allah. Barcellona non ha paura. Piange, ma vive ancora. Gli spagnoli rispondono così al male. Le lacrime bagnano diverse bandiere. Sei morti sono cittadini spagnoli, tre italiani, due portoghesi, uno belga, uno statunitense, uno canadese e uno doppia nazionalità australiana e britannica, il piccolo Julian Cadman. La scomparsa di questo bimbo ha fatto venire un magone in gola a tutti. È l’ ennesima prova che sono sempre i più piccoli a pagare per gli errori dei grandi. Julian, essendo bambino, rappresentava il futuro, la voglia di vivere. I terroristi, uccidendo lui, hanno cercato di spargere sangue nel domani, annullando a colpi di kalashnikov, di bombe e motori impazziti. Ma non ci riusciranno. Forse sì, la paura l’ avvertiamo eccome. Ma il coraggio è fatto di paure nascoste. Siamo coraggiosi sempre, facciamolo per chi ha perso la vita come un animale, lontano o sotto gli occhi dei propri affetti. Recitiamo una preghiera, non fa mai male. Stringiamo una mano in più al giorno, porgiamo l’ altra guancia credendo nella giustizia e nel lavoro delle forze dell’ ordine e dei servizi segreti. Basta sangue, basta terrore. Si deve vivere la libertà personale e vitale, siamo nel 2017, è inaccettabile tutto questo degradante orrore. Pray for Barcellona.
Strage alla Rambla: è sangue di terrore
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