PAOLA- Galleria Santomarco: In una richiesta congiunta i consiglieri di minoranza Marco Minervino, Andrea Signorelli, Emira Ciodaro, Roberto Perrotta e Marianna Saragò chiedono al sindaco l’annullamento della deliberazione di giunta in quanto il “dissenso formale” è stato votato all’gnanimità dal Consiglio comunale, ma i «colleghi» di minoranza, Renato Vilardi, Alfonso D’Arienzo e José Grupillo scelgono di defilarsi, non firmando la proposta dell’opposizione destinata al primo cittadino.
È quanto avviene nel comune di Paola, dove a tenere banco è sempre il possibile ingresso in maggioranza di alcuni esponenti riconducibili al partito di Forza Italia. Ad oggi non è ancora dato sapere se questo salto si concretizzerà o meno, ma un primo segnale potrebbe esser rappresentato da questo passaggio che spacca sicuramente le fila della minoranza, a pochi giorni da un consiglio comunale decisivo, come quello del 29 Novembre, proprio nei giorni del disservizio idrico dove in molti utenti del web, sconsolati, chiedevano: «esiste a Paola una minoranza?».
Tornando invece alla posizione politica legittima (come è legittima quella di non avallarla da parte dei tre consiglieri di centrodestra) di Marco Minervino, Andrea Signorelli, Emira Ciodaro, Roberto Perrotta, Marianna Sarago’, questo il testo completo della missiva inviata a Giovanni Politano:
«Egr. Sig. Sindaco e membri della Giunta Comunale,desideriamo portare alla Vostra attenzione alcune considerazioni in merito alla recente deliberazione riguardante l’atto di consenso condizionato a favore del progetto di Raddoppio della Galleria Santomarco, soprattutto alla luce di un atto di “Dissenso formale” che è stato votato all’unanimità dal Consiglio Comunale e dell’iter autorizzativo ancora in itinere.Preliminarmente, la Deliberazione di giunta n. 151 del 14.11.2024 è in palese contrasto con la deliberazione consiliare di formale dissenso.È fondamentale sottolineare come il massimo organismo di rappresentanza, ovvero il Consiglio Comunale, abbia già espresso un dissenso formalmente motivato nei confronti di tale progetto di Raddoppio. Non è revocabile in dubbio che tale deliberazione, approvata all’unanimità, rappresenti la volontà collettiva degli eletti e, pertanto, la Giunta Comunale dovrebbe considerare con la massima serietà e rispetto questa posizione, limitandosi a darne esecuzione.Diversamente, ci troveremmo di fronte ad un contrasto tra organi comunali con il rischio di minare la coesione istituzionale e la credibilità di questo ente (avvenimento mai accaduto prima nella storia centenaria del nostro Comune).In second’ordine si sottolinea come l’iter di approvazione del progetto, fallace in molti elementi, è ancora incompleto per quanto concerne il rilascio di alcuni pareri da parte degli organismi ministeriali preposti. Sotto questo aspetto, dunque, il processo autorizzativo del progetto di Raddoppio è ancora distante dall’arrivare ad una conclusione definitiva, soprattutto per quanto riguarda i chiarimenti richiesti in materia ambientale dal Ministero. L’approvazione di un parere favorevole in questa fase, anche se solo da parte dell’Amministrazione Politano, potrebbe risultare prematura e incongruente, vista l’assenza di valutazioni finali sulle eventuali ripercussioni ambientali e sociali del progetto.Inoltre, il venir meno del tracciato c.d. “autostradale” per portare l’Alta Velocità in Calabria, fa venir meno ogni appellativo di opera “strategica” o “complementare” riferendosi al progetto di Raddoppio della Paola-Cosenza, risultando più utile una chiusura in negativo della presente Conferenza di servizi e la contemporanea indizione di una nuova in modo tale da tenere nella debita considerazione l’interesse dell’intero territorio. L’obiettivo è quello di rendere protagoniste del processo decisionale le diverse parti sociali rispetto alla più grande opera strategica che interesserà il nostro territorio per i prossimi anni, con l’intento anche di allocare adeguatamente le enormi risorse economiche, in termini di denaro pubblico, messe a disposizione dallo Stato.Come pare ovvio, per di più, le opere di mitigazione e compensazione indicate nel deliberato della Giunta Politano (alcune già ricomprese nel capitolato di progetto), sebbene importanti, sono veicolate da un approccio che potrebbe non tenere sufficientemente conto delle reali necessità e preoccupazioni della comunità.La decisione di modificare il parere da negativo a favorevole, seppur condizionato a simili richieste compensative, deve essere accompagnata da un rigoroso piano di consultazione con i cittadini e le associazioni locali, per garantire trasparenza e inclusività del processo decisionale. Ad oggi, l’unica alternativa progettuale in grado di soddisfare le esigenze della nostra Regione, è quella di una metropolitana leggera in grado di collegare i comuni della costa con l’aeroporto di Lamezia Terme, l’Università di Rende, il Conservatorio e il Centro di Cosenza.In definitiva, considerata la natura unilaterale di questo atto, il conflitto generatosi con il Consiglio comunale e la scarsa incisività dello stesso nel tutelare gli interessi della cittadinanza paolana e calabrese, l’Amministrazione Politano, approvando tale decisione, potrebbe esporsi a rischi di contenziosi legali derivanti dalla mancata adesione al precedente (e ancora in vigore) “Atto formale di dissenso”. Pertanto, al fine di scongiurare ogni ipotesi di conflitto, è fondamentale, in termini di responsabilità amministrativa, agire in conformità con le indicazioni degli organi collegiali.Alla luce delle considerazioni sopra esposte, si rende opportuno che la Giunta Comunale rivaluti la propria decisione, annullando in autotutela la Deliberazione n. 151 del 14.11.2024, circa il rilascio di un atto di “Assenso condizionato” ai fini della positiva conclusione della Conferenza di servizi in essere per il progetto di Raddoppio della Galleria Santomarco.In conclusione, si invita la Giunta ad un approccio più cauteloso e rispettoso delle dinamiche democratiche, nonché delle esigenze ambientali e sociali del nostro territorio, cercando un dialogo costruttivo con il Consiglio Comunale e le parti interessate, affinché le decisioni adottate siano realmente rappresentative dell’interesse della comunità».