Una parte dei sospettati implicati nell’operazione orchestrata dalla Dda di Catanzaro contro il presunto consorzio criminale dei “Calabria-Tundis” ha optato per il silenzio in risposta alle interrogazioni poste dal giudice Giuseppe De Salvatore.
Gli interrogatori cautelari si sono svolti nel corso della giornata odierna presso un’aula altamente protetta del tribunale di Catanzaro. Sono stati presenti davanti al magistrato alcuni degli individui arrestati o sottoposti alla reclusione domiciliare, oltre a coloro che devono rispettare l’obbligo di dimora o di firma, nonché gli individui che hanno subito l’interdizione dall’esercizio di attività imprenditoriali. Intanto, uno dei soggetti indagati ha fornito spontaneamente delle dichiarazioni al giudice distrettuale di Catanzaro riguardo alle armi sequestrate dagli investigatori durante l’operazione. Ci riferiamo a Michele Tundis, il quale ha dichiarato che le armi erano unicamente di sua proprietà. Domani, presso il carcere di Palmi, toccherà invece a Emanuele Tundis (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Giuseppe Bruno), Giuseppe La Rosa (difeso dagli avvocati Giuseppe Bruno e Armando Sabato), Marco Manfredi (difeso dall’avvocato Francesco Perri) e Gabriele Molinaro (difeso dall’avvocato Giuseppe Bruno).