«La ‘ndrangheta ha un ruolo centrale, nella misura in cui diviene la componente in grado di interfacciare tutto il resto. Questo ormai è dimostrato da decine di operazioni, non soltanto portate avanti dalla Dda di Reggio Calabria». Lo ha affermato il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, nel corso della conferenza stampa tenuta presso il comando provinciale dei Carabinieri per illustrare i dettagli dell’operazione Edera condotta dal Ros che hanno eseguito trenta misure cautelari per traffico internazionale di droga.

«La ‘ndrangheta – ha aggiunto Lombardo – non è più soltanto quell’agenzia criminale di cui si parlava nei primi anni ’80, in grado di risolvere problemi, ma è soprattutto una struttura che programma la gestione criminale di tutto quello che ruota intorno al traffico internazionale di stupefacenti».


«E’ stata un’attività che si è avvalsa della collaborazione dei reparti speciali della polizia colombiana, che ha fornito un grande supporto, oltre anche alla polizia olandese, ma è un’attività che ha dovuto superare numerose difficoltà operative. All’epoca le difficoltà operative erano costituite dalla messaggistica Blackberry, proprio perchè i nostri principali operatori comunicavano attraverso le chat criptate che all’epoca erano particolarmente difficili da penetrare, e oggi continuano a farlo utilizzando sempre messaggistiche più evolute». Ha spiegato Lombardo «Per quello che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere – ha proseguito Lombardo – ritengo che questo sia un problema molto serio, che non può che essere risolto, per accelerare le operazioni di acquisizione dei dati e soprattutto per non vanificare il lavoro investigativo che si porta avanti con grandissime difficoltà, la necessità che ogni operatore abbia un ufficio nazionale in grado di fornire i dati in tempo reale. E’ inutile – ha aggiunto – parlare di contrasto alla criminalità organizzata transnazionale senza poter interloquire in tempo reale senza barriere e senza filtri. Qui il Ros è stato in grado di farlo, perchè siamo stati in grado di penetrare i contatti che i protagonisti avevano, ma molto spesso questo lo si riesce a fare con grande fatica e non va bene. Non è possibile sempre fare affidamento sulla buona sorte o sulla capacità del singolo operatore. Il sistema giudiziario deve funzionare su altre basi e se vogliamo arrivare a risultati stabili e importanti questo è uno dei punti di partenza su cui io ritengo – ha concluso Lombardo – ci debba essere un impegno non soltanto giudiziario ma anche di politica giudiziaria».

«Questa operazione sottolinea, ancora una volta, la capacità della ‘ndrangheta di essere duttile e flessibile su ogni scenario criminale transnazionale, ed in particolare nelle dinamiche del narcotraffico internazionale». Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza stampa sull’operazione dei carabinieri del Ros contro il narcotraffico internazionale, con l’arresto di 31 persone, 24 in carcere e sette ai domiciliari. Gli indagati sono, complessivamente, 58. L’operazione, denominata «Edera», é stata coordinata dal Procuratore della Repubblica aggiunto, Giuseppe Lombardo.


«Tra gli arrestati – ha aggiunto Bombardieri – si riscontra la presenza di cognomi storici della ndrangheta ionica reggina, come i Pelle ‘Gambazza’ di San Luca ed i Trimboli ed i Barbaro ‘Castani’ di Platì, in grado di organizzare un vero e proprio network e cointeressenze criminali con altre ‘famiglie’ di ‘ndrangheta della piana di Gioia Tauro e di Reggio Calabria allo scopo di programmare ogni segmento del traffico per l’importazione della cocaina da Ecuador e Colombia, fino ai porti di Anversa, Gioia Tauro e Rotterdam. Il successo di questa operazione va attribuito al merito ed al duro lavoro messo in campo dai carabinieri del Ros, che hanno ricostruito le responsabilità di ognuno degli indagati».

Il porto di Gioia Tauro, uno degli scali dove arrivava la droga dal Sud America

Secondo il comandante del Ros, generale Pasquale Angelosanto, «la ‘ndrangheta si conferma struttura criminale transnazionale in grado di movimentare ingenti capitali per l’acquisto all’ingrosso di cocaina, soprattutto in centroamerica. L’operazione è stata possibile anche grazie all’efficace cooperazione delle forze di polizia giudiziaria dei vari Paesi in cui erano operativi gli emissari della ndrangheta». Secondo il Procuratore aggiunto Lombardo, «l’inchiesta connota il carattere di univocità della ‘ndrangheta rispetto alla frammentazione di altre forme di criminalità organizzata, capace di tenere insieme varie cosche in un percorso unitario, programmando ogni particolare delle attività criminali, dall’acquisto, al trasporto via mare, all’esfiltrazione dai porti di arrivo ed allo smistamento dello stupefacente in tutta Europa su gomma, un’attività che richiede un impegno di non poco conto. Bovalino, Buccinasco, Ventimiglia, Brescia, Padova, Ecuador, Belgio, Olanda, Germania sono le aree dove é ormai accertata la presenza di ‘inviatì della ndrangheta, ognuno con un compito da eseguire rigidamente. Le indagini hanno inoltre posto in evidenza lo scambio continuo da parte degli arrestati di strumenti di comunicazione particolarmente sofisticati. Un problema che richiede una sempre più forte integrazione delle varie forze di polizia e nuovi strumenti giuridici a livello internazionale».

Alla conferenza stampa hanno partecipato il comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, col. Giuseppe Battaglia, e il Capo reparto operazioni del Ros, col. Massimiliano Dangelantonio.