Si é tenuto nelle splendida location della villa comunale di Paola, un evento pubblico, molto partecipato nel rispetto delle norme vigenti per prevenire la diffusione del coronavirus. “Idee a confronto” dibattito politico-Sociale, egregiamente moderato dalla giornalista de “Lacnews24” Francesca Lagatta, ha rilanciato, ancora una volta, la città di Paola, quale punto di riferimento della poltica regionale. Dalla città del Santo, un lampante segnale alla Calabria: la comunità tirrenica, è sull’agenda politica che conta. Tra gli ospiti relatori della serata, coracea “consigliera” comunale, Barbara Sciammarella, che ha aperto le danze ringraziando la città per quanto fatto durante la pandemia. Sulla stessa lunghezza d’onda, la “Compagna di banco” del partito Democratico in assise, Chiara Donato “Ringrazio il sindaco Roberto Perrotta per gli innumerevoli sacrifici fatti finora, io, sto dalla parte dei cittadini, come sempre”.
Dopo aver fatto gli onori di casa, gli amministratori locali, hanno introdotto i tre ospiti d’onore: Il consigliere regionale eletto nella lista “Io Resto in Calabria” Marcello Anastasi, l’onorevole Nicola Irto, e l’imprenditore Antonino De Masi.
Proprio quest’ultimo, ha raccontato con sincerità e senza peli sulla lingua, la sua storia. Una vita segnata dal coraggio di aver denunciato la Ndrangheta che voleva il pizzo per mettere in regola la propria azienda “Ho pensato ai miei figli, alla mia famiglia, che oggi vive al Nord, non ho scelto la via più facile, sono un credente, il malaffare conduce a Satana. Sono stato minacciato, ho subito intimidazioni, ma credo nella democrazia e nella dignità. Non mi sono mai pentito di aver denunciato questa gente. Sono il cancro di questa terra. Hanno stuprato il futuro dei nostri figli. Non è facile vivere sotto scorta, ma sono orgoglioso di quel che ho fatto” Ed ancora “….Credo poco nella politica, ma ci sono tanti politici bravi ed onesti, come Marcello Anastasi e Graziano Di Natale“. Tra gli spunti più interessanti della serata, le dichiarazione dell’Onorevole Irto. Il consigliere regionale, alla seconda elezione consecutiva, dopo aver espresso attestati di stima verso il collega Di Natale “Sta facendo un lavoro straordinario” si é lanciato in una disamina sul partito Democratico “Abbiamo avviato un profondo rinnovamento del partito calabrese. Non permetteremo a nessuno di tornare indietro. Abbiamo perso le elezioni regionali, ma era la stagione politica della rifondazione”. Sulla stessa lunghezza d’onda il “Padrone di Casa” Graziano Di Natale, che ha inoltre dichiarato “Sono nato in commissariato, sono orgogliosamente libero e non ho nulla a che fare con malavitosi e delinquenti. Abbiamo bisogno di esempi come l’Amico De Masi, dal quale ricevo spesso consigli. La politica deve essere lontana dalle lobby di potere, ed è per questo che conduco da anni una dura battaglia sulla sanità. Quanto accade negli ospedali, è vergognoso, come quanto era avvenuto nello Spoke Paola-Cetraro sulle emergenze chirurgiche, prima sospese per mancanza di sangue, e poi, dopo la mia presa di posizione, magicamente riattivate”
Il segretario Questore dell’assemblea regionale, ha attenzionato anche la poltica locale “Andremo avanti, mi rimetterò da presidente del consiglio comunale. È giusto dare spazio agli altri, resterò consigliere comunale per essere un punto di riferimento per i cittadini”. Graziano Di Natale, neo vicepresidente della commissione regionale anti Ndrangheta, ha così commentato inoltre la lotta alla criminalità organizzata “Quando si dicono le cose, bisogna urlare non parlare a bassa voce”. Tra i relatori, dell’evento, anche l’on. Anastasi. Il politico calabrese, in maniera coracea e limpida, ha smontato la politica regionale attuata dalla giunta Santelli “Si parla di scuole, di ripartenza, ma quanti sindaci sono realmente pronti? Inoltre, come manderemo i ragazzi a scuola, se non ci sono neanche strade idonee. Rizziconi (Rc) manca un ponte da 11 anni. Parlano di occupazione e di patrimonio artistico culturale calabrese ma nelle università calabresi non vi sono indirizzi inerenti. È un paradosso, così come lo è, continuare a far scappare le menti più brillanti, per farle studiare al nord”.