Arriva in aula la vicenda delle assunzioni con il progetto “Garanzia Giovani” in Sacal. Questa mattina si è infatti tenuta una nuova udienza del processo “Eumenidi” scaturito dall’operazione che nel 2017 aveva messo sotto la lente la società che gestisce i tre aeroporti calabresi. Nell’aula Garofalo del tribunale lametino prosegue infatti il processo per i 15 imputati che hanno scelto il rito ordinario. A salire sul banco dei testimoni, un giovane lametino che aveva intrapreso l’esperienza di tirocinio con il progetto “Garanzia Giovani”. Nel mirino degli inquirenti erano infatti finite anche delle presunte irregolarità nella gestione del Progetto. Nel corso dell’esame il ragazzo ha risposto alle domande del Pm Falcone e poi della difesa. Il testimone ha spiegato così al tribunale (Presidente Nania e, a latere, i giudici Loscanna e Martire) di essersi iscritto al programma dopo il conseguimento della laurea, nel 2015. Si è poi rivolto al Centro per l’impiego e alla Sacal per capire le modalità per sottoporre un’eventuale sua candidatura. Il ragazzo si è poi ritrovato sballottato tra l’ufficio risorse umane della Sacal e il Centro per l’impiego in cerca di chiarimenti sulle procedure da seguire: “Cercavo di capire come funzionava ma non si capiva” evidenzia in aula.
Il testimone ricorda poi di un articolo di un ex consigliere comunale del 2015 sulla vicenda nel quale annunciava un’interpellanza sulle possibili assunzioni della Sacal. In merito alla domanda del Pm su come era venuto a conoscenza del tirocinio il ragazzo dice di non ricordare se uscì qualche annuncio. Sul punto ritorna anche l’avvocato Ioppoli legge le dichiarazioni che il teste fece nel 2015 alla Guardia di Finanza. Dichiarazioni che il giovane oggi conferma affermando così di aver letto l’avviso sul sito della Sacal. Il processo è stato poi rinviato al 10 dicembre per sentire altri due testimoni citati dal Pubblico ministero. In questo processo sono costituite parte civile: la Sacal, con l’avvocato Michele Cerminara, il Comune di Lamezia Terme, con l’avvocato Caterina Restuccia, la Regione Calabria con l’avvocato Rosario Giuffrè e la Provincia di Catanzaro con l’avvocato Bruno Talarico, si è costituito parte civile anche il Comune di Catanzaro. Corruzione, peculato, falso, abuso d’ufficio e varie forme di concussione, questi i reati contestati, a vario titolo, agli indagati.
R.V. Il Lametino