“In diretta da San Lucido (CS), dove la Presidente della Regione Jole Santelli ha “chiuso” il Comune per emergenza Covid-19. Nonostante ciò l’accesso e l’uscita a quel territorio risultano attualmente liberi.
È urgente insediare posti di blocco, altrimenti la misura risulterà del tutto INUTILE.” Era stato Il commento di Lino Polimeni, giunto sul tirreno cosentino per “Verificare” se, dopo l’ordinanza del Presidente Santelli, San Lucido fosse realmente un comune “Chiuso”.
Polimeni, probabilmente, avrebbe voluto ( e dovuto ) evidenziare la richiesta “Di un numero maggiore di forze dell’ordine” per tutelare, una comunità che in questo momento, ingiustamente, viene etichettata come “La Codogno del sud” (Sebbene una simile affermazione, già di suo, manchi di rispetto alla località del Nord Italia, afflitta da una Pandemia Globale).
Tornando al video della discordia, l’autore, questa volta ha toppato, dimenticando che a San Lucido un sindaco non c’è, e creando forti tensioni. Non a caso ha innescato una marea di reazioni. Quelle dei Sanlucidani sono state veementi (Non tutte) In molti, hanno attaccato il professionista di Articolo 21, alcuni purtroppo lo hanno offeso. Stando alle immagini che ci giungono da San Lucido ( le mostreremo domani) stiamo parlando di un paese sotto controllo costante, grazie all’estenuante lavoro delle forze dell’ordine locali, della Municipale e dei Carabinieri di Paola.
In un contesto tale, bastava realmente poco per inasprire ulteriormente i toni, ma a replicare, con educazione, a Lino Polimeni, è stato Settimio Aló, giornalista libero con un passato sulla stampa cartacea, ed ospite sempre gradito, sulle colonne di pillamaro.it
“‘il mio intervento durante la trasmissione articolo 21 -Spiega Alo’- mirava a stemperare l’atmosfera tesa e ruvida incastratasi nel nostro paese oggetto negli ultimi 10 giorni di accuse fasulle, attacchi infondati, invenzioni catastrofiche e di imminenti interventi bellici. Niente ti tutto ciò, e’ vero, c’è paura di un nemico invisibile, di contagi sebbene minimi, di restrizioni necessarie ma certamente non una é guerra civile in corso come moltissime fake news hanno raccontato. Poi i termini usati contro Polimeni, purtroppo sono altra storia, mi auguro solo una reazione ad un gioco al massacro che ancora prosegue’.
Di seguito il video della risposta di Settimio Alò al seguente link
e quello iniziale di Polimeni, cancellato da Facebook.