Di Settimio Alò
Se per tanti, tantissimi calabresi, la notizia clou della giornata di ieri, è stata l’eliminazione dalla coppa campioni della odiatissima Juventus per mano di un’eccezionale Ajax (a mio parere il 2 a 1 per gli olandesi sta strettissimo) le vera bomba sociale politica democratica ritengo sia stata un’altra, per certi aspetti più “calda” del rogo di Notre Dame.
Il consiglio regionale ha deciso che già dalle prossime elezioni di fine maggio non ci sarà la doppia preferenza di genere, praticamente le donne non conteranno, non verranno espresse accanto ai colleghi uomini, insomma il sud è solo cosa da maschi. La proposta di legge presentata da Flora Sculco, unica donna eletta in una lista civica nel consiglio regionale della Calabria, non è passata. Ieri il Consiglio regionale ha preferito l’astensione (13 astenuti e un voto contrario), dimostrando ancora una volta (avevate dubbi?) la debolezza del popolo calabrese, dei suoi politici, dei governatori che a turno ed in successione hanno smembrato fatto a pezzi questa Calabria, per ultimo Mario Oliverio, sacrificando così un presunto percorso democratico che si stava tentando di percorrere. La Calabria torna ancora una volta indietro. Casi come quello di Lea Garafalo non servono ad un accidente, donne uccise a bastonate da uomini che dicono di amarle non servono ad un accidente, le quote rosa mortificanti non servono ad un accidente; se per il family day si è parlato di medio evo, siamo certi che una parte di storia millenaria trascorsa non risieda ancora in Calabria? Alcuni esempi di ILLUSTRI donne calabresi, vittime della mentalità maschilista, mafiosa e arretrata del Sud, non sono bastati ai nostri rappresentanti regionali(ma poi rappresentanti di chi) a spingerli a fare qualcosa per i diritti e la dignità di tutti o, semplicemente, per lo sviluppo del Sud. Se le azioni e le dinamiche che hanno interessato Mimmo Lucano, piacciano o non piacciano, sono state fatte passare come un momento di grande evoluzione sociale calabrese (tutta da dimostrare questa evoluzione), l’atto terroristico compiuto ieri in consiglio regionale azzera, affonda Mimmo Lucano, e spiega il perché in Calabria esista il caporalato da campo, il silenzio di San Luca, paesi dove da anni non vi è sindaco, gli “zingari” di Cosenza ed i clan della costa ionica, le navi dei veleni fatte passare per pescherecci calati a picco, i porti in mano e gestiti da famiglie poco “per bene” giù via un elenco che potrebbe essere redatto fino dopodomani. La bocciatura della proposta di legge sulla doppia preferenza di genere costituisce un pericoloso arretramento democratico. La Calabria che ognuno di noi vorrebbe, è una regione libera, aperta, innovativa ed inclusiva e non una regione da ieri nuovamente e tristemente sconfitta! Almeno così la vorrebbero tantissimi calabresi buoni, onesti, lavoratori, bisognosi di non sentirsi più strangolati da questa classe dirigente politica (e ci si avvia per maggio sulla stessa lunghezza d’onda) incapace, sessista, maschilista, primitiva medievale, sgrammaticata, ignorante, collusa, oligarchica, massone, infedele verso il popolo elettore. Ma che importa, tanto si parlerà di Juve, ne di questo abominio ne della donna uccisa a bastonate a Cassano……..Calabria, storia di una politica che in tanti non vorremmo che in pochi ci impongono……..