Di Francesco Cirillo
Il sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, nell’incontro tenuto con il governatore Occhiuto il 6 luglio scorso ha ben centrato il problema sull’inquinamento del mare. Un problema che gli ambientalisti ripetono a pappagallo da decenni e che sembra adesso fare breccia in alcuni sindaci della costa tirrenica a cominciare dallo stesso Vetere, evidentemente sollecitati dall’azione del governatore sui depuratori. Ugo Vetere punta il dito sui mancati allacciamenti fognari di abitazioni, di interi villaggi e quindi di lidi balneari, di campeggi con camper e via di seguito.
A parte trenta abitazioni sono tutti allacciati nel comune di Santa Maria del cedro, dice Vetere al governatore e quindi questo significa che il problema nel suo comune è sotto controllo. Ma negli altri comuni, chiede Vetere, è stata fatta la stessa azione? In località Petrosa a Scalea per esempio sono tutti allacciati? E a Grisolia Marina, a Cirella? E a Fuscaldo? E quelle migliaia e migliaia di camper che si vedono circolare lungo la ss 18 dove scaricano? Evidentemente se si continuano a vedere chiazze lungo la costa tirrenica vuol dire che la situazione non è per niente sotto controllo. In tutta la costa tirrenica le seconde cose saranno vicine al mezzo milione, molte di queste sono allacciate alla rete fognaria, ma moltissime, visto il lavoro degli autospurgo non sono per niente allacciate. E così la situazione anche nei comuni dell’interno che spesso sono fuori controllo. Tutti i comuni hanno depuratori che stazionano lungo i fiumi, tutti quelli della Basilicata per esempio danno sul fiume Noce, altri sul fiume lao, Abatemarco, Corvino, Soleo. Ed è preoccupante l’andirivieni degli autospurgo.
Il controllo sugli autospurgo
La provincia ha emanato un’ordinanza, che vieta il transito degli autospurgo dalle 22 alle 6 del mattino . L’ordinanza è stata emanata il 28 giugno 2022 dal Prefetto di Cosenza, su tutto il territorio provinciale, e riguarda i veicoli adibiti allo spurgo di pozzi neri o condotti fognari. L’ordinanza è valida nei giorni compresi tra il 1º Luglio e il 15 settembre 2022. Non è nuova questa ordinanza , a dire la verità, ma se ne rivendica la paternità il governatore della regione Roberto Occhiuto a seguito della nota del 17 giugno 2022 con la quale aveva segnalato la presenza di fonti di inquinamento lungo i corsi d’acqua, imputabili anche a condotte abusive e a sversamenti illeciti. Ma a detta dell’Alleanza delle associazioni del Tirreno Cosentino per salvare il mare (alleanza composta da Italia Nostra, WWF, Legambiente, Lipu e altre 20 associazioni) tutto questo non basta.
E’ necessario il tracciamento degli autospurgo in entrata ed uscita da ogni paese. Solo così dicono sarà possibile avere una mappa precisa dei pozzi neri esistenti e soprattutto dove gli autospurgo in seguito scaricano i liquami. Intanto arriva la sentenza su San Sago
C’è apprensione intanto sulla riapertura dell’impianto di trattamento dei liquami a San Sago nel comune di Tortora. Nel passato le ditte che hanno gestito tale impianto hanno avuto problemi con la giustizia che hanno portato alla chiusura di tale impianto. Poi una serie di ricorsi e contro ricorsi fras la ditta di gestione ed il comune di Tortora. Ora bisognerà rivedere alcune contraddizioni esistenti sulla Via del 2005, sull’Aia del 2009 e sulla Vinca del 2021. Una relazione tecnica sia da parte della Regione Calabria che del Comune di Tortora dovrà approfondire tali autorizzazioni e stabilirne quindi la validità che potrebbe portare all’apertura o alla chiusura definitiva di tale impianto. Entro il 27 luglio dovrà tenersi la conferenza dei servizi sull’Aia, l’altro parere che dovrà essere rilasciato dalla Regione Calabria; ma in ballo c’è anche la richiesta di riesame della Vinca, rilasciata invece dal dipartimento Ambiente della Regione Basilicata e che ha avviato l’iter burocratico. Sia il comune di Tortora, se pur con alcune ambiguità, che i sindaci della Valle del Noce, appoggiati da tutte le associazioni ambientaliste, ribadiscono il loro “no” alla riapertura dell’impianto.
Arriva il Pelikan
Alla fine la montagna ha partorito il topolino. La Regione ha finanziato questa operazione assieme ai comuni di Tortora, San Nicola, Praia a Mare e Scalea, e da Ancona ecco arrivare il battello ecologico che non solo pulirà il mare Tirreno dalla sporcizia galleggiante ma all’interno avrà un piccolo laboratorio di analisi dove potrà analizzare le acque in diretta ed in continuo movimento lungo la costa. Questa operazione è servita a tranquillizzare l’opinione pubblica e turistica nonché quella dei balneari e imprenditori alberghieri, ma si chiedono in molti servirà a mantenere il mare pulito per questa stagione iniziata malissimo?
I dubbi di Italia Nostra
A chiedere precisazioni al promotore dell’iniziativa, il sindaco di San Nicola Arcella Eugenio Madeo, è stata l’associazione ambientalista Italia Nostra. “Dicono – si legge in una nota – che sia un servizio sperimentale e noi aggiungiamo tampone per far fronte alle criticità manifestatesi in queste settimane che hanno determinato grande allarme. Abbiamo anche appreso (sindaco Madeo) che il battello Pelican avrà il compito di pulire, controllare ed esaminare. Chiediamo più chiarezza: avrà il compito di esaminare cosa, la natura e la composizione di queste chiazze che sporcano il nostro mare per capire di cosa si tratti? Se è così bene, anche se tale esame riguarderà solo quattro comuni della costa. Esaminare queste chiazze è quello che la nostra ed altre Associazioni stanno chiedendo da settimane ai sindaci della costa con scarsi risultati. Bene, vediamo cosa succede e ci aspettiamo chiarezza e trasparenza delle informazioni”.