“Caro Presidente della Regione Calabria, perdoni la modalità poco formale con cui mi rivolgo a Lei. Sono una donna, moglie, mamma di un bambino di quasi 5 anni e in attesa del secondogenito. Sono cresciuta fino agli studi universitari, nel ridente paese di Acquappesa sulla costa tirrenica cosentina. Per formazione continua e lavoro ho vissuto tra Cosenza prima e Bologna poi.
Sono rientrata in Calabria, dopo anni in Emilia Romagna, con il forte desiderio di formare famiglia nella mia terra d’origine e investirvi le proprie competenze acquisite, nonostante tutto ciò che l’Emilia Romagna riesca a offrire in servizi e soprattutto sanità.
A maggio 2017 ho partorito il mio primo figlio nell’ospedale di Cetraro, orgogliosa di metterlo al mondo nello stesso punto nascita dove anni or sono, venivo alla luce io.
Qui, ho incontrato professionalità, serietà, dedizione, umanità, medici e personale sanitario e socio-sanitario che coniugano il sapere con il saper fare e il saper essere, connubi perfetti per fare sentire l’utenza e soprattutto le partorienti, spesso dopo mesi e mesi di serie problematiche, o difficoltà improvvise legate al parto, fiduciose e principalmente in buone mani e a casa propria. Oggi, nel 2022, la Riviera dei Cedri, da Tortora nord a Paola sud e con la presenza inoltre di diverse zone montane, non può vantare però, un punto nascita.
Da considerare dunque, caro Presidente che ben 22 comuni vale a dire, Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Scalea, Santa Maria del Cedro, Grisolia, Diamante, Belvedere Marittimo, Sangineto, Bonifati, Cetraro, Acquappesa, Guardia Piemontese, Fuscaldo e Paola per quanto riguarda la costa e, Orsomarso, Aieta, Santa Domenica Talao, Papasidero, Verbicaro, Buonvicino e Maierà dell’entroterra, non hanno l’opportunità di raggiungere un ospedale dove dare alla luce il proprio figlio se non pregare e sperare di arrivare in tempo a Cosenza, città dove già gravosa è la situazione per il ben noto afflusso di utenti.
È necessario prendere altresì atto che, qualora in corso di gravidanza si presentasse una seria complicanza, magari in pieno inverno e con il valico della Crocetta innevato, affrontare chilometri e chilometri senza incorrere in rischi sarebbe un vero miracolo.
E allora Presidente Occhiuto, mi dica, cosa occorre fare per riaprire il punto nascita di Cetraro, quale unico, purtroppo, lungo la Riviera dei Cedri? E non dimentichi Presidente che durante i mesi estivi tali comuni conoscono un incremento demografico altissimo che comprende naturalmente anche donne gravide o partorienti. Nel congedarmi, a gran voce Le dico: non ci faccia fuggire dalla Calabria perché non si ha neanche la possibilità di dare alla luce il frutto più pregiato al mondo
È forte il desiderio di restare in Calabria. Vogliamo crederci nella nostra terra e soprattutto credere che saranno proprio i nostri figli a ricostruirla”.
Lettera firmata