“Apprendiamo dalla stampa e dai social, che alcuni “lavoratori” della S.A.Te.Ca., sarebbero “amareggiati”. Gli stessi, infatti, pretenderebbero – così come richiesto dalla società – che le nostre Amministrazioni Comunali accettino di consentire una prosecuzione senza scadenza.

È assolutamente necessario precisare, quindi, che, le Ammimistrazioni Comunali di Acquappesa e di Guardia Piemontese, hanno già dato piena disponibilità a consentire la prosecuzione delle attività per la stagione 2021, con scadenza al dicembre dello stesso anno e con un canone da concordare (che sia chiaro: non potrà certamente essere inferiore a quello versato fino ad ora, anzi). Per gli anni successivi, invece, non si può assolutamente prescindere dal bando di gara in corso di completamento e, pertanto, nessun accordo, ad oggi, potrà essere fatto.

LA SATECA DEVE DIRE SE VUOLE PROSEGUIRE PER IL 2021 O SE AVANZA PRETESE PER GLI ANNI A VENIRE. Questa è la domanda alla quale, una volta per tutte, si dovrebbe dare risposta.
Anche perché – e lo ripetiamo ancora una volta – ogni altra pretesa di garanzie per le stagioni future non potrà essere accettata. I LAVORATORI SI DEVONO RIVOLGERE ALLA SATECA e non venire in Municipio. Alla società dovrebbero chiedere di continuare le attività per la stagione 2021.
È palese, infatti, che è la S.A.Te.Ca che deve accettare la prosecuzione delle attività per l’anno in corso e, quindi, garantire la continuità dei livelli occupazionali.
Cosi come è evidente che, gli stessi lavoratori “amareggiati”, non possono chiedere alle Amminisrazioni Comunali di “garantire” la società SA.Te.Ca. per il futuro.
NON È LEGALE! E si intravedono forzature anomale e strane, nascoste dietro lo “scudo” del lavoro. ATTENZIONE. LA PROSECUZIONE DELLE ATTIVITÀ PER LE STAGIONI TERMALI OLTRE IL 2021 DEVE ESSERE REGOLAMENTATA secondo le procedure e le modalità previste dalla legge. QUALUNQUE VANTAGGIO ALLA SATECA SAREBBE ILLEGITTIMO e non si può chiedere, a che Pubbliche Amministrazioni, di commettere illeciti.
È questo ciò che abbiamo detto e scritto più volte. È questo ciò che rispondiamo a qualche lavoratore “amareggiato”. È questo ciò che confermeremo nell’incontro, in Regione, previsto per il 23 marzo prossimo. Ed a proposito dell’infelice frase: “Del famoso bando non ne vediamo traccia e in ogni caso non solo non c’è alcuna certezza sulla qualità dei partecipanti (e i nomi che girano non ci rassicurano)”.
Non sappiamo a quali nomi si riferiscono i lavoratori “amareggiati”. Certo è, che tali affermazioni, a nostro avviso, risultano gravi e diffamatorie, nonché basate sul solito chiacchiericcio “satechino” del quale, le nostre comunità, sono stanche, stanchissime”.

Francesco Tripicchio, sindaco di Acquappesa.

Vincenzo Rocchetti, sindaco di Guardia Piemontese.