Gara deserta. Era nell’aria, ma con la pubblicazione sull’albo pretorio del comune di Guardia Piemontese adesso c’è l’ufficialità. Nessuna offerta è stata presentata dalle società per l’affidamento in concessione della struttura “San Francesco”, unitamente agli uffici e a risorse idriche termali complessive (calda e fredda) per 40 litri al secondo. Adesso si attende per metà novembre la decisione del Tar che si dovrà pronunciare a riguardo del ricorso presentato dalla Sateca contro i regolamenti varati dalle due amministrazioni comunali di Acquappesa e Guardia Piemontese.
COMUNICATO STAMPA
Oltre al danno la beffa. L’avviso esplorativo per la gestione del compendio delle “Terme Luigiane” un fallimento. Ora fare di tutto per salvaguardare occupazione e servizi erogati. Appello al Presidente della Regione.
05.11.2021 – C’erano una volta le Terme Luigiane. Un compendio che dava occupazione a tanti lavoratori e garantiva a migliaia di persone cure e prestazioni di qualità. Un attrattore territoriale, una risorsa importante per il turismo e per lo sviluppo del territorio, nonché per la salute di calabresi e non, che dopo tanti anni, la scorsa estate, ha chiuso i cancelli.
Ad aprile di quest’anno, com’è noto, l’approvazione da parte dei Comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa di un avviso esplorativo finalizzato a ricevere manifestazioni di interesse per la gestione dello Stabilimento Termale San Francesco e degli Uffici Amministrativi, unitamente a 40 l.s. di risorse minerali idrotermali, presenti nel complesso termale delle “Terme Luigiane”.
Dopo sette mesi ed una stagione saltata, dopo una prima fase in cui avevano manifestato interesse cinque ditte, oltre al danno la beffa: la determina del Comune di Guardia Piemontese n. 418 del 4 novembre u.s., mette nero su bianco il fallimento su tutta la linea di un’azione amministrativa che avrebbe dovuto rilanciare le sorti della struttura. Nella citata determina, infatti, si dà atto “della mancata presentazione di offerte entro i termini da parte degli operatori economici invitati”. In sostanza, il fallimento dell’avviso esplorativo e più in generale delle iniziative amministrative.
«Fermiamoci!», scrivono in una dichiarazione congiunta il Segretario generale dell’UST CISL di Cosenza, Giuseppe Lavia, e Gerardo Calabria, Segretario per le Politiche del lavoro della CISL cosentina. «Davanti al rischio che le Terme anche nel 2022 restino chiuse, occorre trovare soluzioni concrete. Fermiamoci! Rivolgiamo un appello al Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, perché ponga in essere tutte le iniziative utili a salvare le Terme Luigiane, sia nell’interesse del territorio e dei lavoratori, sia per garantire ai cittadini le prestazioni che la struttura può erogare».