“Spiace che l’on. Luigi Incarnato scelga di non rispondere alle nostre contestazioni. Spiace che tenti di agitare le “acque” ricorrendo ad accuse, francamente volgari, per sfuggire agli interrogativi che abbiamo sollevato.
“In attesa di incontrarlo – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – voglio rassicurare l’on. Incarnato: non abbiamo bisogno dei servigi d’un suggeritore”.


Non c’è bisogno di un suggeritore per affermare che in Calabria le tariffe sono illegittime.
Abbiamo già depositato una dettagliata denuncia in cui evidenziamo che, poiché in Calabria la gestione idrica non era (e non è) integrata, spettava al Cipe determinare gli adeguamenti delle tariffe. Così come ribadito anche dalla Corte dei Conti. Eppure la Regione, nel 2005, ha previsto una personalissima “procedura” per gli adeguamenti delle tariffe da applicare ai Comuni per gli anni 2004-2007. L’adeguamento per l’anno 2008 è stato determinato direttamente da SoRiCal, mentre quello per l’anno 2009 è stato determinato applicando una nuova “procedura” di adeguamento stabilita dalla Regione. Tutto illegittimo !
Il primo adeguamento delle tariffe idriche stabilito dal Cipe, successivamente all’inizio della gestione SoRiCal, è quello di cui alla delibera 117/08 con decorrenza 26 marzo 2009. A quella data, però, la tariffa applicata ai Comuni, rispetto al valore iniziale, aveva subito un incremento del 27% per l’acqua fornita a gravità e del 32% per quella fornita a sollevamento.
Una vera e propria truffa per i Comuni e, soprattutto, per i Cittadini.
L’applicazione della delibera Cipe 117/08 avrebbe dovuto ricondurre gli adeguamenti delle tariffe idriche a rispettare le norme vigenti ed invece ciò non è avvenuto.
Si è preferito spremere i Comuni che, di riflesso, hanno aumentato le bollette destinate a tutti gli utenti… per un servizio, francamente, pessimo.
Un meccanismo frutto non di errori ma perfettamente conosciuto dalla Regione. Ed infatti abbiamo fornito all’Ufficio di Procura – continua Di Lieto – un parere reso dal “Comitato di Consulenza giuridica della Regione Calabria”, inviato al Dirigente Generale del Dipartimento Presidenza per ben due volte, la prima il 3 agosto 2011 e la seconda il 6 febbraio 2012, in cui si conferma che finanche in Calabria bisogna attenersi alle modalità stabilite dal CIPE e quindi alla delibera nr. 117/08.
Inoltre l’Organo di consulenza evidenziava come Sorical avrebbe dovuto procedere ai conguagli rispetto alle tariffe, “illegittime”, applicate ai Comuni.
Ma evidentemente i costi per le famiglie calabresi non sono mai stati una priorità … non è vero on. Incarnato ?
Ma il Commissario non risponde su nulla.
Non spiega perché la Regione abbia finanziato il socio privato…quello che doveva portare i soldi e che, alla fine, è stato finanziato dai Calabresi. Un capolavoro !
Non risponde sulla sentenza della Consulta ignorata.
Non risponde su quei 400 miliardi di vecchie lire “mai ritrovati”, per usare le parole dell’allora sostituto procuratore Luigi De Magistris.
Non risponde sulle somme realmente versate da Veolià.
La sorprenderà, caro Commissario, ma i Calabresi non hanno certo bisogno di “suggeritori” – conclude Di Lieto – per indignarsi quando ricevono la bolletta dell’acqua.