I Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno messo a segno un’importante operazione contro il traffico di armi e droga, frutto di una stretta collaborazione tra la Stazione Carabinieri di Saline di Montebello Jonico e lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria.

L’attività ha evidenziato l’impegno delle forze dell’ordine nel garantire sicurezza e legalità in un contesto segnato dalla presenza della criminalità organizzata.

Durante le operazioni di monitoraggio e controllo del territorio, i Carabinieri hanno scoperto un imponente arsenale di armi e circa 500 grammi di cocaina pura pronti per il mercato nero, con un valore stimato di circa 150.000 euro.

Le ricerche si sono concentrate su due terreni: uno abbandonato e non recintato, e un altro di proprietà di sei sorelle, che sono state deferite in stato di libertà per detenzione abusiva di armi e stupefacenti.

Nel corso della perquisizione, le forze dell’ordine hanno rinvenuto armi da guerra, pistole con matricola abrasa, fucili e oltre 500 cartucce di vari calibri, alcune delle quali da guerra.

L’arsenale e la droga erano nascosti in tubature e strutture di legno abbandonate, dimostrando un sofisticato sistema di occultamento pensato per sfuggire ai controlli.


In uno dei terreni, i Carabinieri hanno scoperto inoltre 200 grammi di tritolo con innesco e un ordigno artigianale tipo “bomba carta” del peso di 1,2 kg, entrambi sepolti all’interno di un tubo di ferro coperto da pietrisco. L’esplosivo e l’ordigno sono stati neutralizzati sul posto dagli artificieri antisabotaggio del Comando Provinciale di Reggio Calabria.
L’intero arsenale e la cocaina sono stati posti sotto sequestro e sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per le necessarie analisi balistiche e tecnico-scientifiche.

Particolare attenzione sarà rivolta a stabilire la provenienza delle armi, verificando se siano collegate a reati o furti.
Questa operazione rappresenta un messaggio chiaro: i Carabinieri, attivi nel contrasto alla criminalità organizzata, lavorano per mantenere un clima di sicurezza, ascoltando i cittadini e collaborando con le istituzioni locali.

In un contesto difficile come quello reggino, operazioni di questo calibro sono simboli di legalità e speranza per la comunità. Il caso è attualmente in fase di indagine preliminare, e gli indagati godono del principio di non colpevolezza fino a eventuale sentenza definitiva