Di Antonello Troya

“La teatralità non porta da nessuna parte. Non esiste la regola che ha ragione chi grida più forte. Sulla sede Inps non ho problema a confrontarmi con chicchessia. Chiederò alla stessa Inps di fare chiarezza sui fatti”. Stavolta l’hanno fatto veramente incazzare il sindaco di Diamante e senatore Ernesto Magorno. Si scaglia contro i sindaci che riunendosi lo avevano additato assieme al suo vice, Pino Pascale, di voler scippare l’ufficio previdenziale a Scalea e collocarlo a Diamante. “Nulla di più falso. C’è una lettera – spiega Magorno – nella quale la dirigenza regionale dell’Inps stava valutando l’ipotesi di spostare la sede a Diamante. Per cui chiedevano la disponibilità degli spazi idonei per dipendenti e utenti. E noi avevamo dato la disponibilità. Di lì a breve avremmo dovuto contattare la sede regionale”.

Magorno nel suo intervento in diretta social avanza anche ipotesi di lobby che minano a destabilizzare la comunità diamantese. “Lobby di potere che non hanno gradito che tornassi a fare il sindaco”. Ed ora c’è qualcuno che ha qualche problema di leadership. È qui il vero problema: è lo scontro con chi vorrebbe mettersi alla testa di un intero territorio. La stoccata è verso il neoconsigliere regionale Antonio Di Caprio. E Magorno attacca: “Ha il mio telefono se vuole mi chiama. Al momento non ho trovato alcuna chiamata, se non altro perché sono più grande”. Si insomma siccome Magorno è più vecchio il giovane rampante (Di Caprio) dovrebbe mettere mano al telefono e parlare con lui, che si è speso anche per la ciclovia da piazzare ad Orsomarso. Messo in un angolo Giuseppe Aieta il “nuovo che avanza” non lascia trasparire nulla di nuovo. Anzi, sembra ancora più vecchio.

Facebook Notice for EU! You need to login to view and post FB Comments!