«Emergenza Covid-19, necessaria una verifica per stabilire le cause che hanno fatto registrare un’impennata di contagi nel comune di San Lucido, primo comune calabrese dichiarato “Zona Rossa”. Quali sono state le misure di attuazione delle misure di rafforzamento e ampliamento dello screening sanitario e quali azioni si intendano attuare per rendere efficace il ritorno alla normalità in un territorio che ha sperimentato per primo nella nostra regione l’innesco di un focolaio da coronavirus».
È quanto afferma il portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Elisa Scutellà, che rispetto alle vicende che hanno interessato il comune del Tirreno cosentino ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro della Salute, Roberto Speranza.
«Stamattina – aggiunge Scutellà – ho provveduto a depositare un’interrogazione al Ministro della Salute per avere delucidazioni in merito all’impennata di contagiati da Covid-19 che si è registrato nel comune di San Lucido a metà del mese scorso. Ho ritenuto opportuno interrogare il ministro Speranza alla luce del veloce incremento di contagiati avvenuto a seguito del decreto della Presidente della Regione Calabria (n. 11 del 17 marzo 2020) che istituiva la prima “zona rossa” della Regione, data in cui il numero di positivi al Covid-19 era assai esiguo rispetto ai casi che poi si sarebbero sviluppati da lì a qualche giorno».
«Nel corpo dell’interrogazione – precisa ancora la Scutellà – ho chiesto quali siano state le modalità di attuazione delle misure di rafforzamento ed ampliamento degli screening sanitari e quali azioni si intendano attuare per rendere efficace il ritorno alla normalità. La misura di contenimento attuata in data 17 marzo e poi prorogata con ordinanza del 9 aprile scorso non ha evidentemente ottenuto risultati all’interno del Comune stesso che ha mietuto vittime tra le famiglie sanlucidane che, a quanto pare, non sono state efficacemente tutelate. La situazione del Comune di San Lucido preoccupa soprattutto per la limitazione degli spostamenti in entrate ed in uscita che ormai si protrae da diverso tempo».
«Il risultato – aggiunge Scutellà – è sotto gli occhi di tutti: un paese abbandonato, con barriere di cemento l’ingresso dell’abitato e i cittadini già provati da un virus spietato devono fare i conti anche con un governo regionale “staffettista”. Mi chiedo a questo punto in che modo una misura di contenimento del genere oltre a proporsi come obiettivo quello di salvaguardare i Comuni circostanti abbia tutelato gli abitanti di San Lucido stesso? La forza eroica dei Sanlucidani per difendere il loro paese è nella tradizione e sarebbe doveroso che altrettanto vigore fosse messo in atto per permettere a questa comunità di rialzarsi e prestare loro tutta la necessaria attenzione che sia, stavolta, non solo tristemente mediatica».