L’Alleanza delle Associazioni e Comitati plaude la Procura di Paola per l’operazione Archimede.
La recente operazione coordinata dal Procuratore di Paola dott. Pierpaolo Bruni riguardante la depurazione conferma in modo inequivocabile quello che da anni andiamo ripetendo e non solo attraverso comunicati ma anche con specifiche denunce ed esposti ovvero: la cattiva depurazione nemica del mare e delle acque. Abbiamo invitato più volte i sindaci a vigilare sull’operato delle ditte che gestiscono i depuratori, poiché spesso accade che la gestione viene affidata a persone incompetenti ed amministratori senza scrupolo alcuno che, sovente, vengono rinviati a giudizio per frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata e altri reati ambientali. Anche questa volta, possiamo dire che la Procura di Paola e i militari della Compagnia Carabinieri di Scalea hanno fatto un ottimo lavoro, difatti come si apprende dalle notizie apparse sui media, le indagini avrebbero coinvolto tecnici, amministratori e addirittura anche un tecnico dell’Arpacal, che, secondo gli inquirenti, concordava o annunciava i controlli sui depuratori. Al riguardo, ribadiamo che il ruolo dei sindaci sul controllo della depurazione è importante e costituisce al tempo stesso una garanzia soprattutto per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica! E, comunque, sono proprio i Sindaci che dovrebbero valorizzare le associazioni ambientaliste e il ruolo che esse svolgono sul territorio in difesa dell’ambiente denunciando episodi d’inquinamento, ma a quanto pare alcuni, addirittura, ne osteggiano l’operato! E’ proprio il caso di richiamare l’ultimo episodio verificatosi pochi giorni addietro in occasione della pubblicazione sui social di alcune foto che documentavano la presenza di chiazze e scie di vari colori nel tratto di mare fra Diamante e Belvedere Marittimo. Sappiamo benissimo, e non lo possiamo certamente nascondere poiché è agli occhi di tutti, che queste chiazze non risparmiano nessun tratto di mare che va da Tortora a Torremezzo, difatti non vi è alcuna parte della costa tirrenica che non è caratterizzato dalla presenza di queste chiazze, però arrivare al punto, come ha fatto l’amministrazione comunale diamantese, di diffidare un’associazione ad usare il nome di Diamante o a pubblicare foto di mare sporco, accusandola di aver tentato di screditare l’immagine turistica di Diamante per le foto postate, lascia del tutto basiti ed attoniti! Intanto però, dalle notizie dei media, prendiamo atto che nell’operazione Archimede sono coinvoltiil sindaco del Comune di San Nicola Arcella ed un suo tecnico oltre ad un altro tecnico del Comune di Diamante e al gestore dei depuratori dello stesso Comune, e assistiamo agli sviluppi della vicenda giudiziaria sollecitando energicamente il Procuratore Bruni a continuare la sua azione investigativa attenzionando l’operato dei Comuni, degli uffici tecnici, delle ditte affidatarie degli appalti, azione che trova pieno appoggio non solo delle associazioni ambientaliste ma anche di tutti i cittadini, i turisti e gli operatori turistici, che da anni non riescono ad usufruire al meglio della bellezza del nostro mare a causa del mal affare che caratterizza l’operato di alcuni amministratori. Infine, teniamo a precisare che, qualora vi siano ulteriori sviluppi giudiziari favorevoli all’inchiesta, è nostra intenzione costituirci parte civile.
Alleanza delle Associazioni e Comitati