TRA TANTE CONTRADDIZIONI ED IN ATTESA CHE LA GIUNTA REVOCHI GLI AUMENTI DELLE TARIFFE, CI SAREBBE ANCHE UNA QUESTIONE IMU DA RISOLVERE…
Le contraddizioni nelle quali incorre l’amministrazione Perrotta sono oramai cosa nota e davvero non passa giorno in cui non si abbia modo di riscontrane qualcuna, così come è oramai risaputa la protervia di questo esecutivo nel non voler ammettere gli errori commessi. La cosa, purtroppo, non è senza conseguenze, perché il più delle volte ne vanno di mezzo situazioni esistenziali di persone, lavoratori e commercianti, per cui riteniamo sia, ancora una volta, doveroso il richiamo ad una certa coerenza ed al rispetto di certe regole di base.
La contraddizione più grave è quella oramai arcinota sui tributi. Tutti sanno che gli aumenti esagerati imposti quest’anno sono illegittimi, quantomeno perché tardivi, e l’amministrazione, consapevole dell’erroneità del caso, insiste nell’esigerne il pagamento senza fornire alcuna spiegazione e senza neanche curarsi delle possibili responsabilità contabili per i consiglieri di maggioranza. Dal punto di vista dei cittadini è un silenzio che vuol dire “pagate e basta”, una forma “nuova” di imporre pretese ingiuste.
C’è poi la questione di una viabilità oramai preda dell’improvvisazione quotidiana, con segnaletica cangiante al variare degli umori e, pare, a prescindere dall’adozione di adeguati e motivati provvedimenti da parte dei competenti uffici amministrativi o, comunque, in controtendenza rispetto a provvedimenti ben motivati della Polizia Locale risalente pochi mesi fa.
Non mancano, poi, i paradossi veri e propri, come l’assessore ai tributi che nulla chiarisce sul tema delle imposte e nel frattempo si occupa di asfalto, o come gli incontri istituzionali che d’un tratto non necessiterebbero “né di dichiarazioni di vicinanza politica né di ringraziamenti reciproci” dopo che la pubblicizzazione e l’enfatizzazione di ogni incontro (tranne qualcuno) ha costituito una delle fondamentali occupazioni dei nuovi servizi di informazione dell’ente.
Ma, tornando alle cose serie, quello che preme rilevare è la grande ingiustizia che si registra in materia di IMU su terreni che per il PSC ricadono in zone destinate a nuovi insediamenti residenziali ma che, di fatto, in mancanza di piani attuativi, non sono edificabili. Per questi terreni la Commissione tributaria ha già stabilito, proprio nei confronti del Comune di Scalea, che l’imposta debba essere commisurata al valore venale dei terreni e non all’astratta ma inapplicabile edificabilità. La stessa amministrazione Perrotta, con D.G. n.1 dell’8 gennaio 2021, ha proceduto a transazione di altre posizioni, accettando, peraltro all’esito di un primo grado di giudizio favorevole per l’ente, la “revisione dei valori dei terreni edificabili applicati dal Comune in sede di accertamento”, previa “rettifica operata dal competente ufficio tecnico di detti valori, basata sull’intrinseca peculiarità dei terreni oggetto di accertamento”.
Ci sembra dunque che, rispetto a talune posizioni di parti che abbiano interposto ricorso, vi sia un certo riconoscimento da parte dell’amministrazione della ingiusta determinazione dell’IMU sulla base di una edificabilità solo formale ma non sostanziale. Per tutti gli altri invece, l’IMU continua ad essere commisurata al valore astratto e non reale dei terreni.
Ora, la di là delle situazioni pregresse divenute definitive, una volta riconosciuto che la determinazione del valore debba basarsi sulla “peculiarità dei terreni”, ci sembra doveroso chiedere all’amministrazione di estendere tale criterio a tutte le situazioni simili, per chi ha ancora procedimenti in corso e per la determinazione dell’IMU per il futuro.
Lo chiediamo come atto di giustizia, di uguaglianza e di equità, perché si diano soluzioni simili a casi simili, e lo facciamo, ancora una volta, aprendo una seria discussione pubblica sul tema, alla quale seguiranno, se del caso, le dovute istanze formali, perché il bene comune si persegue facendo politica in modo aperto, percorrendo le vie istituzionali e rifuggendo da mezzucci si second’ordine.

Gruppo Consiliare, Per Scalea.

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