Nei giorni scorsi si sono incontrati il generale Cotticelli, nuovo commissario della sanità, e Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria.

Dai comunicati pubblicati a margine del confronto risulta che hanno deciso di collaborare per migliorare la sanità calabrese. Sperando che ciò sia vero e che a ciò segua una netta inversione di rotta sulla gestione del servizio pubblico in Calabria, ultima tra le regioni d’Italia per i livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA) secondo i dati forniti dal Ministero della Salute per il 2017.
A entrambi come Potere al Popolo Calabria chiediamo:
• alla scadenza fra pochi giorni dei contratti dei direttori generali delle aziende sanitarie provinciali, che nessun prolungamento del loro fallimentare mandato venga messo in atto;


• che venga immediatamente bandito un nuovo concorso per la carica di Direttore Generale, con criteri trasparenti e che premino la competenza, in modo che chi in passato, sapendo come venivano selezionati questi dirigenti, non ha partecipato, possa oggi fare domanda ed essere inserito negli elenchi;


• nelle more dell’espletamento di questo concorso, che vengano nominati degli amministratori provvisori, principalmente per controllare i bilanci e sanare le tante situazioni illegittime, in particolar modo riguardo i vari incarichi.
Siamo d’accordo con la proposta di Oliverio di accorpare la competenza degli Ospedali sotto un’unica direzione provinciale, sottraendola alle direzioni territoriali, se il fine è quello di garantire migliori prestazioni e facilità di accesso per i cittadini, miglior controllo e organizzazione del personale, con eliminazione dei tanti piccoli recinti presenti nelle varie direzioni sanitarie e di logiche clientelari che intossicano il corretto funzionamento dei nostri servizi assistenziali.
Questo però deve essere accompagnato da:
• la riorganizzazione dei reparti e gestione di questi in base a criteri di trasparenza e competenza e non di logiche premiali dipendenti da legami politici;
• la riapertura degli ospedali chiusi e ripotenziamento dei servizi territoriali non ospedalieri, nel rispetto di criteri di omogeneità territoriale nel garantire i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), con particolare attenzione per quelle aree particolarmente isolate e disagiate sotto un punto di vista logistico ed infrastrutturale.
• favorire le prestazioni sul territorio, ridurre le liste d’attesa, attuare serie attività di prevenzione, informazione e orientamento ai servizi territoriali pubblici, cosi come previsto dalla legge 833 istitutiva del servizio sanitario nazionale. Affinché non si verifichino più tragedie come quella di Acri dove un uomo è morto di setticemia perché nessuno lo ha informato che aveva diritto alle prestazioni odontoiatriche gratuite.
• Un’attenzione ed una programmazione peculiari e prioritarie volte ad abbattere il fenomeno della migrazione sanitaria, che ad oggi costa alle casse della regione ben 300 milioni di euro annui. Il potenziamento dei servizi oncologici, cardiologici e di gestione delle cronicità è ineludibile al fine di riqualificare il sistema sanitario calabrese e garantire un’adeguata erogazione di servizi assistenziali.


Chiediamo non tagli alle spesa sanitaria ma miglioramenti e trasparenza nei criteri di acquisto di prestazioni e forniture, con particolare attenzione agli accreditamenti e al rinnovo degli stessi a vantaggio di soggetti privati.
Chiediamo che non siano più i cittadini calabresi a pagare la malagestione della cosa pubblica degli ultimi decenni, attraverso privazione di diritti e di servizi, aumento della partecipazione diretta alla spesa e costrizione alla mobilità passiva.
Chiediamo il rispetto del nostro diritto alla salute, oltre che una sanità regionale realmente pubblica, gratuita e di qualità.


Potere al Popolo Calabria

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