Non ha tregua la battaglia condotta dal Codacons sulle condizioni in cui versa la sanità in Calabria.L

Questa volta a finire nel mirino dell’agguerrita associazione sono gli incarichi per la direzione dei distretti socio sanitari di Soverato e Lamezia Terme.
“Abbiamo formalizzato una richiesta di accesso agli atti perché riteniamo vi siano intollerabili ombre sui titoli e sulle modalità di nomina della Commissione
che dovrà procedere alla nomina dei direttori di distretto di Soverato e Lamezia Terme.


La commissione, secondo quanto ci viene riferito – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – avrebbe qualche “problemino” che rischia di inficiare la legittimità delle nomine con evidenti ripercussioni sugli Utenti.
Ma andiamo per ordine.
Il primo componente è il Dott. Sergio D’Ippolito, che parrebbe essere indagato dalla Procura di Vibo Valentia per concorso in abuso di ufficio, commesso in qualità di componente della commissione del concorso per direttore del distretto socio sanitario di Vibo Valentia.


Secondo la tesi accusatoria – prosegue Di Lieto – avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale al vincitore in quanto soggetto non candidabile poiché sottoposto a procedimento penale, oltre a non avere i requisiti.
Ragioni di opportunità, pertanto, suggerirebbero di escluderlo.
Ma andiamo al secondo componente, ovvero la Dott.ssa Angela Riccetti, la quale sarebbe stata nominata con la delibera 182/2018 e non con una pubblica selezione. Inoltre parrebbe non essere in possesso dei titoli per ricoprire l’incarico di direttore del distretto socio sanitario del Tirreno. Almeno secondo quanto risulta in una denuncia presentata presso la Procura di Paola.


Sicché ragioni di opportunità, suggerirebbero di escluderla.
Passiamo ora ai componenti supplenti della commissione esaminatrice.
Il Dott. Ottorino Zuccarelli sarebbe stato nominato direttore del distretto socio sanitario Valle Crati con delibera 183/2019 e non con pubblica selezione, e tanto malgrado una condanna, a due anni di reclusione, oltre al risarcimento dei danni, ottenuta in quel pasticciaccio del processo “Ippocrate” relativo a falsi invalidi ed irregolarità varie commesse nell’ASP di Rende.
Anche qui, ragioni di opportunità suggerirebbero di escluderlo.
Infine il Dott. Antonio Graziano, anche lui sarebbe stato nominato direttore del distretto socio sanitario Ionio Sud con delibera e non con pubblica selezione. Anche se, forse, a suo vantaggio ha giocato un passato di assessore alla Provincia di Cosenza, quanto a guidare l’Ente vi era proprio l’attuale Governatore.
E questo ci porta al vero guaio della sanità, ovvero la pressante ingerenza della politica.
In buona sostanza – prosegue la nota del Codacons – chi dovrebbe decidere le sorti della sanità nella nostra regione non avrebbe i titoli; risulterebbe avere sentenze penali di condanna e, dulcis in fundo, sarebbe stato nominato senza alcun concorso.
In attesa di ottenere spiegazioni per quanto denunciato – conclude Di Lieto – rammentiamo che la trasparenza e la meritocrazia nelle scelte dei dirigenti sono presupposti indispensabili per tentare di garantire una sanità accettabile, anche in Calabria.

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