“Cari sanlucidani, di troppa burocrazia, spesso, si muore e per tutti voi che mi conoscete, ben sapete quanto è difficile, per me, non poter intervenire, prontamente ed immediatamente, su qualsiasi problematica” -Lo afferma Luigi Novello, dopo essersi dimesso dalla carica di consigliere comunale “Non sono abituato a stare con le mani in mano, di fronte ad un’esigenza, ad una richiesta di aiuto, ad una segnalazione di un disservizio. Non ci riesco: è più forte di me. E figuratevi se (giusto per portare un esempio), di fronte alla rottura di un tubo della rete idrica, posso stare fermo (magari giorni) e non intervenire a causa dei tempi della burocrazia. Ma stiamo scherzando? Io, insieme al nostro gruppo ed a tanti amici, ci siamo messi in gioco ed abbiamo deciso di scendere in politica per cambiare le cose, non per farci cambiare. Sono sempre stato del parere, che un amministratore comunale debba essere in grado di dettare i tempi e non di farseli dettare. La burocrazia, spesso, è troppo lenta e si va a scontrare con le esigenze collettive e con le risoluzioni immediate dei problemi, che attanagliano il territorio.
Ed è questo uno dei motivi per i quali ho rassegnato le dimissioni da consigliere comunale. Ed è altrettanto giusto, che, voi tutti, lo sappiate. Per far espletare un intervento, non possiamo aspettare i tempi della burocrazia, no! Mi spiace, ma, per quanto mi riguarda, se si rompe un tubo o quant’altro, bisogna intervenire subito, ovviamente rispettando le regole Vedete, amiche ed amici miei, l’altro giorno, dopo essermi recato, insieme agli operai comunali (che mai smetterò di ringrazia per la dedizione e per la professionalità che hanno sempre dimostrato), a riparare una perdita sulla condotta idrica comunale (previo precedente confronto con gli uffici competenti), qualcuno mi ha telefonato, dicendomi che non avevo il permesso del Commissario prefettizio e che, di conseguenza, non avrei dovuto intervenire. Tra l’altro, per chi è ignorante in materia di testo unico degli enti locali e di leggi, vorrei ricordare che il Consiglio comunale è ancora in carica e che i consiglieri conservano le proprie mansioni. Perciò, il sottoscritto, da delegato al servizio idrico, si trovava nel pieno delle proprie funzioni (cosa più importante, eravamo lì per risolvere un problema, non per farci i fatti nostri). Insomma, ora sapete come sono andate le cose, anche se c’è un’altra storia che vorrei raccontarvi, che mi ha molto ferito umanamente. Era la sera del 3 maggio. Il nostro comune, finalmente, sarebbe tornato alla normalità dal giorno successivo, dopo settimane di ansie, di paure e di isolamento. Grazie all’amico sindaco di Paola, Roberto Perrotta, avevamo avuto la possibilità di far passare la vela di San Francesco per le nostre strade. Sarebbe stato bellissimo ed emozionante. Il 4 maggio, il giorno del nostro Santo, il giorno della riapertura del nostro comune. Ebbene: il Commissario prefettizio non ha mai risposto né alle mie telefonate, né ai miei messaggi. Probabilmente sarei dovuto recarmi in Municipio, protocollare una richiesta scritta ed attendere una risposta. Ma, vedete amici, non sempre la realtà e le giuste esigenze di una comunità, vanno a braccetto con i tempi della burocrazia. Eccovi la verità, che non potevo tenermi per me. Per il resto, è inutile negarcelo, che, dal 23 aprile dello scorso anno, nulla è più come prima, ma di lasciare il Consiglio comunale, durante il periodo di zona rossa, non ce la siamo sentita. L’ho fatto ora, augurando, al Commissario prefettizio, un buon lavoro, nell’interesse della nostra comunità. Il progetto Cambiare si può, ad ogni modo, continua e si amplierà al supporto di tanti altri gruppi, che, come noi, vorranno continuare un percorso di vero cambiamento, bruscamente e tristemente interrottosi lo scorso anno. San Lucido -Conclude Novello- merita il nostro impegno e noi non lo faremo mancare, sia all’interno delle istituzioni, che da privati cittadini”.