Pillamaro.it intervista i due candidati sindaco del comune di San Lucido, in esclusiva. Tre domande a testa, per tastare (Al momento) il polso agli aspiranti primi cittadini, di un comune, San Lucido, che vuole lasciarsi alle spalle i problemi del passato.
Di seguito, ecco domande e risposte, a Luigi Novello (Grande Coalizione Civica-Cambiare si può) e Cosimo De Tommaso (Si_Amo San Lucido)
DOMANDA 1) Lei è candidato a sindaco, che idea ha politicamente? Si rivede in qualche partito o movimento nazionale? Ha dei riferimenti nazionali e regionali? Presenti ai lettori, il suo percorso politico e lavorativo.
De Tommaso: Il mio percorso lavorativo, più lungo e articolato di quello politico, è una storia di impegno, di fatica e anche di tante soddisfazioni, lungo tutta una vita, che parte sin da giovanissima età. In quasi quarant’anni di attività in Confindustria, ho avuto modo di conoscere da vicino molte delle più importanti realtà produttive, economiche ed industriali del Paese, sono stato membro di importanti commissioni provinciali e regionali in tema di previdenza e di lavoro e ho maturato delle esperienze molto edificanti nell’ambito della formazione. Con altrettanta dedizione, mi sono poi dedicato all’attività imprenditoriale che mi ha consentito di far conoscere il meglio della nostra Calabria in tutto il mondo e che tutt’ora mi permette di continuare a dimostrare, giorno dopo giorno, che la nostra è una terra ricca di saperi, tradizioni e cultura, in cui vivono e lavorano persone straordinarie e altamente qualificate, che bisogna saper valorizzare qui, sul territorio, creando, appunto, le condizioni affinché esse vi rimangano.
Per quanto riguarda la politica, stricto sensu, mi piace ricordare l’esperienza da Consigliere capogruppo nel Comune di Cosenza, nel 1997, allora guidato da Giacomo Mancini, in cui sono entrato da referendario con Patto Segni. In quel periodo, in cui sono stato anche vicepresidente della Commissione Urbanistica, mi sono occupato con dedizione alle problematiche della mia città natale, senza condizionamenti esterni e partitici.
Oggi con altrettanto senso di responsabilità ho costruito una coalizione basata su una larga convergenza politica e programmatica, in cui sono presenti più anime, necessaria per incoraggiare la più ampia partecipazione di tutti quanti riterranno di voler contribuire fattivamente e con operosità ad un programma di trasformazione e rilancio di San Lucido.
È vero che è compito della politica dare risposte ai cittadini ed è altrettanto vero che per farlo è necessario poter contare sulla determinazione e sulla competenza di persone che ambiscano unicamente al benessere della comunità, alla realizzazione di importanti progetti di crescita e sviluppo del tessuto socio-economico e culturale e che siano in grado di dare voce a quell’aspirazione di rinascita che da troppo tempo la nostra città attende.
Novello: “Credo che il tempo delle ideologie e delle appartenenze ad una precisa collocazione politica siano passati. Ci troviamo di fronte ad una nuova fase e c’è da scegliere se stare dalla parte dei moderati o dei populisti. Devo ammettere, che, in un primo momento, anche perché probabilmente deluso dall’inerzia e dallo stallo a cui l’Italia è stata costretta dalla classe politica che l’ha governata in questi anni, ho sostenuto una serie di tesi di alcuni partiti populisti e sovranisti, ma reputo chiusa questa esperienza, in quanto ho potuto toccare con mano, che l’interesse di queste forze politiche non è quello di risolvere i problemi annosi, che affliggono l’Italia ed il sud in pericolare, bensì ricercano consensi e basta, senza avere una visione ed un progetto serio, che coinvolga realmente i territori in una idea di sviluppo e di crescita sociale ed economica. Pertanto, oggi mi rivedo in un’area moderata, che ha molte potenzialità e che tanto può dare al Paese. Ma serve più coraggio e più determinazione. Per quel che concerne i riferimenti regionali, preferisco guardare al di là dei soliti steccati. Sono in ottimi rapporti con tutti e, come ben sapete, ho sostenuto, con una mia candidatura diretta e risultando tra i più votati della provincia di Cosenza, la sfida del presidente Jole Santelli, alla quale mi legano, prima che un rapporto di natura politica, dei sentimenti di sincera e leale amicizia.
Infine, cosa dire del mio percorso lavorativo e politico? Potrei dire tanto o niente, ma preferisco far parlare i fatti e ciò che tutti conoscono. Nella mia vita professionale ho raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissato e questo mi rende onestamente orgoglioso e sereno. Ora è tempo di lasciare spazio alle nuove generazioni ed è per questo che ho deciso di dedicarmi, direttamente, al mio Paese, a San Lucido. Alla mia terra, che è la Calabria. Sono cresciuto in questi vicoli e per le strade e conosco bene le potenzialità inespresse, che la nostra comunità ha. E se sono sceso in campo è perché voglio veder rinascere questo paese e possiamo davvero rimetterci sulla strada giusta, senza perdere altro tempo.
DOMANDA 2) Su quali basi è improntato il programma elettorale della sua lista? Quali sono, secondo lei, i punti critici nel comune che vuole amministrare, e quali i punti di forza?
Cosa intende fare per risolvere l’annoso problema della disoccupazione?
De Tommaso: Il principio cardine su cui si basa il programma della nostra lista “Sì_Amo San Lucido” è la condivisione, il coinvolgimento attivo dei cittadini in tutte le scelte, la creazione di un dialogo circolare tra attori istituzionali e comunità, che viene spesso enunciato, ma sinora non è stato mai attuato. Le problematiche da affrontare e da risolvere sono tante e molto urgenti. Il nostro programma punta infatti a superare le criticità che riguardano la salute pubblica, la disabilità e il sociale, le opere di adeguamento e riqualificazione urbanistica del territorio comunale, il recupero e la valorizzazione del Centro Storico, della costa e del lungomare, la sicurezza delle scuole, l’industria, l’artigianato e il commercio. Soprattutto intendiamo avviare un articolato, ma indispensabile progetto di sviluppo integrato che punta a fare di San Lucido una delle più importanti realtà mediterranee, consacrandola a livello internazionale per le sue tante peculiarità storiche, culturali e paesaggistiche, nonché per la ricchezza sotto il profilo umano, tutti aspetti che certamente sono punti di forza sinora non debitamente presi in considerazione e valorizzati. L’insieme di queste iniziative potrà di certo consentirci di attivare un processo di crescita economica e sociale, da cui scaturiranno effetti positivi anche sotto il profilo occupazionale. Non promettiamo posti di lavoro – come detto in altre occasioni non intendo fare quel tipo di politica – piuttosto ci spenderemo al massimo delle nostre energie per creare le condizioni di sviluppo, per restituire dignità e prospettive di crescita alla nostra comunità e fiducia ai nostri giovani.
Novello: Un programma elettorale non può prescindere dal tener presente sia la situazione economica finanziaria dell’Ente, attualmente soffocata da una notevole massa passiva ( – 13.000.00€ ) sia da quelle che sono le potenzialità di un Comune a vocazione turistica ed agro zootecnica. Ne consegue che il nostro programma miri a promuovere questi settori strategici e tutto l’indotto che vi gravita intorno. E’ necessario, quindi, sviluppare una nuova cultura dell’accoglienza e di un’idea imprenditoriale che poggi sia sulla necessità di fare sistema, anche con le aree territoriali limitrofe e non solo, sia sulla collaborazione interconnessa degli attori interessati che devono esserne i primi promotori. Ed ancora. non si può prescindere anche dal promuovere quella idea di cultura nuova, come una formazione di base per le nuove generazioni, che vanno indirizzate su forme imprenditoriali nel campo dell’agroalimentare e delle produzioni zootecniche. Così come è necessario puntare su una riqualificazione del centro storico e delle aree rurali, che devono fare rete ed essere maggiormente unite tra loro. Per non parlare di una cosa importantissima, che sarà il nostro campo di battaglia: i fondi del Recovery fund, che rappresentano un’occasione da non perdere per i comuni. Ed è chiaro, che San Lucido non potrà rimanerne fuori ed anzi, il Comune di San Lucido deve inserirsi in questi progetti e mirare all’ottenimento di quei finanziamenti, che ci consentirebbero di ridare alla luce, ad esempio, l’area del lungomare e del porto, creando una filiera tra turismo, accoglienza e politiche sociali.
Rispondendo agli altri quesiti, relativamente ai punti critici ed ai punti di forza, posso dire, che, San Lucido, soffre innanzitutto la mancanza di un’efficiente macchina amministrativa, a causa della carenza di personale e della mancanza di figure specifiche in uffici strategici. Il personale attuale sta facendo miracoli, con turni spesso massacranti ed è ovvio che serviranno nuove forze e nuove energie, per meglio coadiuvarli.
Inoltre, serve concludere la fase di dissesto e puntare sulle potenzialità che abbiamo, come già detto prima. Abbiamo grandi possibilità di crescita, rappresentate dalle nostre bellezze naturali, da un patrimonio storico non indifferente e soprattutto animato da uno spirito di riscatto, che, unitamente ai valori dell’accoglienza e delle tradizioni culturali, sono quei punti di forza su cui iniziare a costruire un nuovo inizio di sviluppo sociale.
Infine, risolvere l’annoso problema della disoccupazione significa rivoluzionare il modo di fare e di pensare, ancora troppo relegato a forme di dipendenza, che assicurino un minimo di guadagno per la propria sussistenza. Servirebbe puntare sulla formazione e verso nuove forme di attività professionali, che sfruttino le potenzialità del proprio territorio e che, al contempo, siano disposte anche a forme consociative imprenditoriali. E’ necessario indirizzare i giovani anche verso formazioni professionali, che possano poi favorire e supportare con nuove competenze e modi di fare innovativi, i settori produttivi ed economici, come quelli del turismo e dell’agricoltura. Utile e necessario è anche istituire un supporto informativo di consulenza, tramite uno sportello dedicato nel nostro Comune. In poche parole sviluppare ciò che si possiede per fare di una possibilità un sogno realizzabile.
DOMANDA 3) si é parlato (troppo) spesso anche e soprattutto, durante la quarantena, di un paese addirittura “poco sicuro” dove le forze dell’ordine sono poche unità, e non riescono a coprire il territorio. Lei crede sia vero? Esiste un problema legato alla sicurezza a San Lucido? Cosa può fare un amministratore per risolvere questo problema? Ed i problemi tipo l’abbandono dei rifiuti? E quello della riduzione idrica è legato al gestore dell’erogazione o vi sono pecche negli allacci e nella rete idrica locale?
De Tommaso: Non ritengo che l’incolumità dei sanlucidani e di chiunque visiti la nostra città sia minacciata al punto da farne un luogo “poco sicuro”, ma credo che la percezione di mancanza di sicurezza sia legata ad alcune intollerabili carenze sulle quali bisogna intervenire. Ad esempio non è accettabile l’assenza di un importante organo, qual è la Polizia Municipale, la cui presenza va rinnovata sul territorio per poter svolgere tutte quelle necessarie attività a tutela del cittadino. Aumentare i livelli di sicurezza significa anche pensare alla riqualificazione delle zone urbane, delle contrade e delle zone periferiche, potenziare e, in alcuni casi, riprogettare il sistema di illuminazione pubblica, disegnare una migliore viabilità urbana e periferica ed eliminare il traffico di mezzi pesanti nel centro cittadino, provvede alla manutenzione e alla pulizia delle strade di competenza comunale.
Il problema dell’approvvigionamento idrico è senz’altro tra i più controversi, soprattutto se si considera l’abbondanza di acqua del sottosuolo sanlucidano, che deve essere affrontato con interventi riferiti sia alla rete che alla gestione, non essendo più ammissibile sopportare le carenze di una risorsa di cui la città dispone, ma di cui non può fruire.
Novello: Dobbiamo essere sinceri e realisti: è vero che il nostro paese è privo di un corpo di Polizia locale, così come vera è la carenza di personale all’interno della locale stazione dei Carabinieri. Credo, comunque, che la cosa debba guardarsi in modo diverso e differenziare la sicurezza sanitaria da quella dell’ordine pubblico. Nel primo caso, confido molto nella responsabilità di tutti i concittadini, che tanto si sono contraddistinti durante la fase più cruciale dell’epidemia. Diverso, invece, è il problema della sicurezza pubblica. In tal senso, è chiaro che un Comune non può sostituirsi allo Stato, che deve garantire una maggiore presenza di forze dell’Ordine. Quel che bisogna fare, è, dunque, confrontarsi con gli organi preposti e richiedere maggiori unità per Carabinieri e Polizia. In egual misura, serve dar vita ad alla Polizia locale. Non si può più attendere. Questa è divenuta una priorità.
Per quel che concerne l’argomento rifiuti, dobbiamo ammettere che, rispetto a ciò che abbiamo visto in giro, San Lucido è stata ed è un’isola felice. Anche da noi, però, ci sono gli incivili e per combatterli ci sono due strade: video sorveglianza e controlli e promozione del senso civico, partendo da una collaborazione tra scuole, comune e famiglie, perché sono certo che, educando i giovani alla salvaguardia dell’ambiente, si investe sul futuro e si incentivano anche le famiglie.
Per i problemi che attanagliano la rete idrica, potrei dire tanto, ma preferisco non dilungarmi. I risultati che avevamo raggiunto, nei nostri pochi mesi di gestione, sono stati chiari ed evidenti. Se c’è volontà il problema si risolve, altrimenti non possiamo far gravare tutto il peso di un sistema obsoleto e fatiscente sugli operai comunali. Servono investimenti seri e gli enti preposti dovranno darci risposte e mi riferisco alla Sorical ed anche al Consorzio di bonifica.