“Il periodo elettorale è sempre il periodo delle mille promesse, ma ritengo che la più importante che io possa fare è quella di impegnarmi a fondo per ripristinare e creare servizi essenziali per il nostro territorio e aumentare i servizi assistenziali verso le fasce più deboli, salvaguardando e incrementando le strutture nel nostro paese senza per forza spostarci nei paesi limitrofi”.
Con questi obiettivi si presenta Carmine Bruno, funzionario responsabile del settore economico del personale convenzionato dell’ASP di Cosenza, già assessore alla sanità, al porto ed alle aree rurali nell’ultima amministrazione comunale guidata dal compianto sindaco Roberto Pizzuti, ed oggi candidato nella lista “Cambiare si può”, con Caterina Bruno candidata a Primo Cittadino.
“Vorrei veder realizzati i progetti delle varie infrastrutture (tra tutte la realizzazione della rete fognaria nelle zone rurali) che ho tanto curato e seguito durante la mia passata esperienza amministrativa ed ho pensato che il modo di onorare la fiducia dei concittadini che allora mi hanno sostenuto e che vorranno sostenermi ancora, è quello di ripropormi per addivenire, finalmente, a concretizzare ciò che avevamo iniziato. E mi sottopongo al giudizio dei miei concittadini, con la consapevolezza che, per riuscire ad amministrare al meglio la nostra comunità, servano umiltà, disponibilità, apertura e dialogo con tutti, sia con i cittadini, che con i componenti dell’amministrazione.
Inoltre, pare chiaro che, nel nostro contesto scegliere di rimanere nello stesso gruppo politico ci ha permesso di continuare a lavorare seppur da esterni sugli obiettivi comuni per la nostra amata San Lucido, fortificandoci come gruppo e permettendoci di costruire quella relazione stabile che ci permetterà di spianare le difficoltà. Infatti, non dobbiamo dimenticarci, che cambiare si può se tutti lo vogliamo, rispettando il pensiero altrui”.
Lo stesso Bruno, inoltre, punta su obiettivi importanti: “Tra le tante cose che si dovranno fare, penso sia indispensabile pensare ad aumentare i servizi assistenziali verso le fasce più deboli, nonché creare servizi per facilitare le varie procedure burocratiche per accedervi e poterli espletare sul nostro territorio senza doverci per forza spostare verso i paesi limitrofi”.