Oramai il luogo deputato alla discussione istituzionale sono i social network.
E così mentre le spiagge Calabresi scompaiono tra edificazioni selvagge ed erosione costiera, mentre la fragilità del territorio, devastato dalla nostra follia, invoca scelte coraggiose e, probabilmente, impopolari, l’atavico immobilismo viene scosso soltanto da un impressionante numero di “post” e “tweet”.
Solo lunedì scorso il Responsabile della Protezione Civile regionale è stato costretto a sfogarsi sui social, fino a minacciare le proprie dimissioni “se entro domani non mi si mette nelle condizioni di lavorare”.
Un accorato grido di dolore – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons- perché qualcuno “da oltre due mesi” non lo mette nelle condizioni di tutelare la nostra regione.
Chi sia quel qualcuno, purtroppo, non viene specificato…anche se la curiosità, francamente, ci divora.
Subito gli fa eco la replica del Governatore che, sempre sui social, elogia “l’impegno sul fronte dell’emergenza”.
Immediata la controreplica del Dott. Tansi: “Non basta presidente! Alla Protezione Civile regionale servono quelle risorse umane che erano state promesse da mesi”.
E così tra un post su facebook ed una replica su twitter; tra la minaccia di un castigo e la promessa di un perdono, va stancamente avanti la politica in Calabria.
Politica che si rimette, ossequiosa, al giudizio dei “tifosi” che si scatenano con i “mi piace”, probabilmente cliccati più per fede che per convinzione.
Il rischio di sconfinare nel ridicolo è dietro l’angolo.
Per mettere fine a questa stucchevole querelle che non fa onore alla nostra regione, il Codacons si dichiara pronto a sostenere il Dott. Tansi, stimato professionista, in tutte le sedi, ma chiede che il direttore della protezione civile regionale faccia chiarezza.
I Calabresi hanno diritto di sapere chi “da
da oltre due mesi” gli impedisce di tutelare la nostra regione.
Dott. Tansi non si dimetta – conclude Di Lieto – ma ci aiuti a licenziare chi affossa la nostra terra.