Il capo politico del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio a giugno le ha già risposto che era “complicato” candidarla alla presidenza della Regione Calabria. Ma la deputata al secondo mandato Dalila Nesci insiste e, a ilfattoquotidiano.it, ribadisce la sua offerta e liquida le resistenze dei colleghi come “ragionamenti di opportunità politica sulle nostre regole”. Per farla correre infatti servirebbe una deroga: permetterle di dimettersi dal Parlamento e quindi di correre per la Regione. A chi la accusa di volerlo fare per la poltrona e allungarsi la vita dice: “Sono elucubrazioni mentali”. E cita il caso del consigliere regionale siciliano Giancarlo Cancelleri che è da poco diventato viceministro: “Anche a a me ha stupito”. E commenta: “La svolta governista ha cambiato tutto nel Movimento 5 stelle”. Alcuni parlamentari calabresi, in linea con il patto civico già sperimentato in Umbria in queste settimane, hanno proposto due candidati civici, ma per lei non sono condivisibili: “Se in Calabria, dopo 10 anni di M5s, non siamo in grado di esporre un candidato nostro, vuol dire che questo progetto culturale non siamo riusciti a farlo avanzare”.

Nesci conferma la sua autocandidatura alla Regione Calabria?
La mia non è una proposta autoreferenziale. In Calabria, dove non abbiamo nemmeno un consigliere regionale, il M5s è il primo partito. Nonostante tutti i dubbi e la confusione che abbiamo generato nell’elettorato con il governo adesso con il Pd e prima con la Lega, confermando di essere in grado di dialogare in maniera trasversale con le altre forze politiche, penso che il nostro elettorato in Calabria si aspetti da noi una rappresentanza del Movimento forte e battagliera. In tempi non sospetti, ho fatto questa proposta al mio capo politico. Penso che la mia figura potrebbe aggregare una squadra.

Il Movimento però, su Rousseau, ha votato per un “patto civico”.
Per me quest’apertura significa che il M5s, con il suo simbolo, la sua storia e il candidato a presidente, può fare da garanzia affinché ci sia un’aggregazione con liste civiche trasversali. Perché non vorrei che sia sempre un civismo che guarda al centrosinistra. Penso che dobbiamo aprirci a quei comitati e a quelle aggregazioni di cittadini che possano avere a cuore sia ideologie di centrodestra che di centrosinistra.

Nei giorni scorsi una decina di parlamentari calabresi ha fatto una riunione alla Camera e da quella stanza sono usciti i nomi di due ipotetici candidati: l’imprenditore Pippo Callipo e il vicepresidente dell’Associazione medici per l’Ambiente (Isde) Ferdinando Laghi.
La mia candidatura parte da giugno. È vero che i miei colleghi non vogliono spingere sulla deroga alle nostre regole e io comprendo benissimo la loro linea. D’altro canto quei nomi che girano sono proposte che vengono da alcuni parlamentari. Non c’è nessuna linea stabilita.

Quindi lei non condivide quei nomi?
No. Non condivido che a rappresentare il Movimento 5 stelle ci siano persone esterne e che, secondo me, non possono giocarsela a livello di campagna elettorale. Il mio non è un no alla singola personalità perché Callipo è un buon imprenditore e Laghi è un medico ambientalista e una persona seria con cui abbiamo fatto tante battaglie. Penso che ci voglia una figura politica del M5s, attorno alla quale si aggreghino tutte le forze sane della Calabria.

Fonte: Il Fatto Quotidiano