“Il 26 settembre è stato convocato il consiglio regionale: auspico che sia finalmente arrivato il momento di votare a favore della doppia preferenza di genere senza aspettare la riforma elettorale e la legge dovrà essere votata da tutti perché non è una legge della maggioranza, ma di tutti i calabresi”: così la consigliera regionale di parità Tonia Stumpo a margine dell’incontro di ieri a Rende sul riequilibrio della parità tra uomo e donna in materia elettorale.
Affermando che all’incontro di lunedì a Catanzaro con il presidente Mario Oliverio ribadirà quanto detto durante gli incontri pubblici del suo “Viaggio in Calabria”, la consigliera ha sottolineato come: “Il 40% delle donne nei consigli comunali in Calabria oggi sia indice della nostra presenza massiva e fattiva. La doppia preferenza di genere è sancita dalla legge 20 del 2016 ed è ora che anche la Calabria adotti una normativa che quasi tutte le regioni hanno assunto da tempo”.
All’incontro moderato dalla giornalista Simona De Maria hanno partecipato Mariarosalba Bernaudo del direttivo regionale W.W.W. What Women Want- La Calabria vista dalle donne e la presidente del Comitato Unico di Garanzia dell’Università della Calabria Giuliana Mocchi.
L’assessora alle pari opportunità Marina Pasqua ha introdotto i lavori parlando di: “meccanismo di riequilibrio di rappresentanza nel rapporto tra generi. Basterebbe osservare le leggi 215/2012, 20/2016 così come gli articoli 3, 51 e 117 della costituzione e lo stesso articolo 38 dello statuto regionale, ma è evidente che l’osservanza di tali normative per la rappresentatività provochi ancora mal di pancia”.
“L’appello -ha asserito Mariarosalba Bernaudo- nasce da una forza trasversale ai partiti che ha investito tutti i settori della società civile. La nostra è una battaglia di civiltà che ci riguarda tutti facendo rete nel rispetto delle proprie differenze”.
A concludere i lavori la docente Unical Giuliana Mocchi: “la parità maschio/femmina è applicazione di un principio è non di una percentuale”, ha detto la presidente del CUG dell’Università della Calabria, “in politica non si ha peso, autorevolezza, senza bellezza, seduzione, materno e non basta una attribuzione di genere: ciò mette in secondo piano la competenza. Per questo non basta la mera presenza, ma l’essere in grado di promuovere non chi rappresento, ma chi mi da fiducia”.