Riceviamo e pubblichiamo:
“Nella vita puoi avere risultati o scuse, non tutti e due.” Puntare il dito contro il consigliere di minoranza Andrea Signorelli per nascondere la mancanza di risultati amministrativi è stato un tentativo maldestro di un gruppo consiliare di maggioranza che è, evidentemente, in affanno. Vediamo, pertanto, di fare chiarezza su quanto è avvenuto in consiglio comunale lo scorso 12 agosto. I consiglieri di minoranza, nei giorni e nelle settimane precedenti la seduta consiliare, hanno richiesto un consiglio comunale specifico sul problema idrico; tanto al fine di analizzare la situazione attuale, anche con l’ausilio di tecnici. L’obiettivo, vista la prolungata inerzia dell’amministrazione, era quello di individuare soluzioni e contribuire a dare risposte concrete alle cittadine e ai cittadini paolani ma anche ai villeggianti presenti in questo periodo nella nostra città. La richiesta, purtroppo, non è stata accolta; probabilmente perché la maggioranza ha inteso trattare la carenza idrica da un solo punto di vista, il proprio. Abbiamo potuto ascoltare tutti, in consiglio comunale, l’assessore Focetola mentre relazionava sull’idrico anche se non era previsto ai punti all’o.d.g., autorizzato dal Presidente del consiglio comunale che avrebbe potuto, invece, indicare una data per convocare un nuovo consiglio comunale. La scusa vantata dal Presidente del consiglio comunale ha dell’incredibile: ho lasciato parlare tutti sull’idrico, dunque, è giusto che parli anche l’assessore.A un osservatore poco attento saranno sfuggiti certamente alcuni particolari. L’assessore Focetola aveva preparato una relazione sull’idrico alla quale era allegata, perfino, una piantina e aveva anche reperito un pezzo di tubazione malconcio che ha mostrato alle telecamere. Ebbene, la domanda sorge spontanea: l’Assessore Focetola aveva presagito che, durante i lavori consiliari, si sarebbe parlato di idrico? Aveva profetizzato che il Presidente del consiglio comunale ne avrebbe autorizzato la trattazione? Oppure quella relazione e quella parte di tubazione sono apparsi per magia, improvvisamente, dopo aver constatato che la questione idrica era entrata prepotentemente nella discussione del consiglio? Tra i consulenti di Grande Paola, probabilmente, ci dev’essere un mago che vede il futuro. E non sarebbe la prima volta che ciò accade (leggasi precedente nostra interrogazione su consulenze del porto).Ciò che ci chiediamo, dunque, è: se l’Assessore al ramo aveva già una relazione pronta sulla questione idrica perché non ha richiesto alla propria maggioranza di appoggiare la richiesta di convocazione del consiglio comunale avanzata dalla minoranza? Ha preferito, invece, cantarsela e suonarsela da solo, senza contraddittorio e senza dare la dovuta e necessaria possibilità ad ogni consigliere, di minoranza e maggioranza, di approfondire la tematica e arrivare preparato a un confronto nell’interesse della cittadinanza tutta. Questo si che si potrebbe definire: “scappare via”. Ancora una volta, leggiamo sulla stampa una replica fatta alle affermazioni di un gruppo di minoranza che ha inteso difendere la persona e le idee del proprio rappresentante consiliare, utilizzando un tono polemico, denigratorio e mendace, condito dal solito piagnisteo e dall’ennesima favola su quanto stanno facendo. Si vuole ricordare all’Assessore Focetola, al Gruppo Grande Paola e alla maggioranza tutta che amministrano, oramai, da ben due anni e che l’annoso problema idrico li riguarda molto da vicino. RBC lo sta dicendo da anni e sta indicando contestualmente alcune possibili soluzioni. Avrebbe voluto avere la possibilità di ribadirlo, ancora una volta, in consiglio comunale; se questo significa fuggire allora Andrea potrebbe essere definito un maratoneta. Cosa ancor più grave, è leggere, nuovamente, avvertimenti di querele come se esprimere verità dovesse e potesse preoccupare chi ha dimostrato ripetutamente, con la propria azione, di agire per il superiore interesse dei cittadini. Se qualcuno si vergogna di aver fatto parte di un’amministrazione che “l’annoso problema idrico” non l’ha risolto ce ne dispiace ma non è affar nostro. Tutto ci saremmo aspettati tranne la puntualizzazione sull’ordinanza sindacale, ovvero sul tipo di provvedimento e strumento amministrativo adottato, ma che nella sostanza non cambia nulla alla luce del principio di corresponsabilità politica di una giunta che è diretta dallo stesso sindaco che l’ha nominata e che ha emanato quell’atto.Se qualcuno vuole puntualizzare che la decisione presa allora sulla Lao Pools è dipesa da una persona dell’allora maggioranza, piuttosto che da un’altra, evidentemente sente forte la necessità di discostarsi pubblicamente dall’azione amministrativa di quella SUA maggioranza (di cui faceva parte come assessore). Cambiare idea è sintomo d’intelligenza e dichiarare che furono compiuti degli errori è lecito ma ciò che è stato fatto è verità. Gruppo “Rete dei Beni comuni”.