“Oggi, dopo la notizia dello scioglimento del consiglio comunale il sindaco Pizzino si è detto sereno, seppure in un imbarazzo evidente.
Mi domando se sia ostentazione o vera incapacità di comprendere il male che ha fatto alla nostra città e, tutto sommato, anche a se stesso.
In questi anni ho compreso che ad Amantea esiste una larga zona grigia in cui anche persone che si considerano “per bene’ pensano di potere stare politicamente vicini a criminali o mafiosi pur di avere consenso.
E ne esistono tante altre che le osservano e le giustificano, sopportando il “puzzo nauseabondo del compromesso morale”.
Sono stati anni difficili per me.
Non è stato facile dovere dire e ripetere certe cose di fronte ad un muro di gomma, sempre lo stesso (Sabatino o Pizzino), fatto di ipocrisia finzione falsità e falso moralismo.
E non è facile leggere o sentire persone di spessore culturale che dovrebbero condannare certe scelte e invece le giustificano, incomprensibilmente.
Noi non ci siamo tirati indietro, e abbiamo cercato di onorare l’obbligo morale di dire le cose con chiarezza.
Non sono stata sola però, ma ho avuto accanto persone convinte che fosse giusto dire finalmente la verità.
Anche quel giorno (23 maggio 2018) non ero sola e, anche se non si vede, c’era accanto a me Francesca Sicoli, baluardo del M5s di Amantea.
Con questo ricordo ringrazio lei e tutti i coraggiosi attivisti che hanno frequentato il gruppo in questi anni o ci sono stati vicini”.

(cit. Francesca Menichino – ormai ex Consigliere comunale M5S Amantea)

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