“Rimettere in funzione un impianto esistente e realizzarne uno nuovo non sono la stessa cosa. Le norme vigenti in materia di lavori pubblici sono molto chiare. Sembra però che l’Amministrazione comunale di Praia a Mare abbia deciso di far eseguire in località Saracinello lo scavo di un nuovo pozzo per l’approvvigionamento di acqua potabile senza avere le autorizzazioni regionali necessarie per realizzare gli interventi. Dalla documentazione tecnica visionata in Municipio martedì 16 maggio, risulta che i lavori avviati per rimettere in funzione l’impianto fermo da 7 mesi a causa di un guasto al sistema di sollevamento riguardano la “esecuzione di un pozzo di emurgimento profondo 220m”. Nel preventivo presentato dalla ditta il costo è calcolato per il lavoro di “esecuzione perforazione a rotazione”. Si tratta dunque di un nuovo scavo e non della riparazione e rimessa in funzione del pozzo esistente. Per la ricerca di acque pubbliche sotterranee mediante escavazione di un pozzo, ad uso consumo umano – nel rispetto del Regio Decreto 11 Dicembre 1933 n. 1775, Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici e del regolamento regionale di competenza che, nel caso di specie, è quello della Regione Calabria – non si può procedere in assenza dei necessari ed imprescindibili decreti regionali autorizzativi. Nella documentazione tecnica che abbiamo visionato nel corso del nostro accesso agli atti non risulterebbero essere presenti i decreti. La ditta incaricata dei lavori ha denunciato che l’impianto di località Saracinello è stato manomesso per la presenza di un ingente quantitativo di materiale ferroso. Nell’ultimo Consiglio comunale il Sindaco De Lorenzo ha invitato il gruppo consiliare Amare Praia a sottoscrivere con la maggioranza un esposto alla Procura della Repubblica. Un atto che non possiamo condividere perché vogliamo che si faccia chiarezza sull’iter e sulla produzione documentale che riguarda il progetto di recupero dell’impianto esistente. Abbiamo pertanto inviato una interrogazione al Sindaco ed agli organi ed autorità competenti in materia per avere risposte su quanto accaduto. Ci preme capire per quale motivo non è stata fatta una seria valutazione del danno causato al pozzo, cosa da cui si sarebbe dovuto partire per definire le azioni da compiere e ci preme capire per quale motivo, invece, si sia proceduto all’impegno e alla spesa di denaro pubblico per la rifunzionalizzazione di un pozzo ormai irrecuperabile. Auspichiamo che si arrivi in tempi rapidi ad una soluzione del problema che con l’estate ormai alle porte rischia di avere notevoli ripercussioni sulla qualità del servizio idrico comunale e di creare difficoltà a residenti e turisti”.
Anna Maiorana, Carmela Filippelli, Angelo De Presbiteris, Tommaso Morelli.